“Forti precipitazioni su Toscana e Lombardia. Intenso nubifragio a Roma, pesante maltempo a Napoli. Esondazione torrente nel pratese, mentre nel lecchese persone evacuate con gommoni da case, nel veneziano alberi abbattuti e nel palermitano pioggia e strade bloccate. Questi sono solamente alcuni degli episodi di cronaca, legati all’ondata di maltempo che sta colpendo in lungo e in largo l’Italia. In pratica, in poche ore si è passati “improvvisamente” dal caldo torrido dell’estate all’incertezza atmosferica dell’autunno? Ovviamente no, visto e considerato che Confeuro sono mesi che sollecita le istituzioni nel chiamare questi eventi meteorologici estremi e questa tropicalizzazione del clima con il loro vero nome: effetti e conseguenza del riscaldamento globale, che sta conducendo ad una intensificazione dei fenomeni meteorologici in rapporto ad un incremento dell’energia nel comparto atmosferico. Siamo di fronte a una situazione si preoccupante ma con la quale dobbiamo iniziare a convivere adeguatamente, considerando peraltro che le nostre città e i nostri territori non sono affatto preparati a gestire e a contenere le conseguenze del cambiamento climatico, anzi continuano a registrare molte aree a forte rischio idrogeologico. Stessa cosa dicasi per quanto concerne il comparto agricolo, dove il contrasto della lunga siccità è stato insufficiente, con quest’ultima interrotta soltanto da piogge torrenziali e inondazioni. Oltre il danno, anche la beffa. La speranza istituzionale, dunque, è che quanto accaduto in queste ore non resti inosservato, e che le istituzioni decidano finalmente di detenere un ruolo fondamentale nella contrasto al cambiamento climatico. Gli interventi che i governi nazionali e locali possono intraprendere, infatti, sono numerosi e possono influenzare significativamente l’efficacia della risposta al problema. Infine ma non meno importante: una nuova cultura del clima e della sostenibilità ambientale è necessaria se vogliamo anticipare quegli interventi e quelle politiche globali, atte a salvare davvero il nostro pianeta e la nostra comunità”. Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.
Maltempo, Confeuro: “Da istituzioni serve più cultura e consapevolezza del cambiamento climatico”
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