Marcelli (M5S): “Con il PD tante nostre proposte accolte. Concorsopoli? Siamo certi che non ci sono state assunzioni irregolari”

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«La priorità non è la coltivazione del proprio orticello partitico, ma le risposte e le soluzioni ai problemi dei cittadini. Assieme al Pd tante nostre proposte sono state accolte. Lì dove c’è convergenza sui temi, il nostro modello è auspicabile».

Loreto Marcelli, capogruppo M5S nel Consiglio della Regione Lazio e vice-presidente della Commissione Sanità, intervistato da La Gazzetta di Roma, non mostra rimpianti. La collaborazione con il centro-sinistra, per lui, sta dando effetti, anche se intorno a questa alleanza di fine legislatura sono scoppiate diverse polemiche, soprattutto legate al caso cosiddetto “Concorsopoli” e all’arresto dell’ex direttrice regionale del dipartimento politiche ambientali e ciclo dei rifiuti della Regione Flaminia Tosini. Entrambi i casi, anche se di gravità diversa, hanno esponenti del Partito Democratico tra i protagonisti. Continua poi ad esserci distanza tra PD e M5S a Roma in vista delle prossime elezioni comunali.

Da quasi un mese il Movimento è nella giunta della Regione Lazio e uno dei punti fondamentali dell’accordo programmatico è il potenziamento della sanità pubblica. Come sta andando la cooperazione con il PD, soprattutto su questo tema? Il modello di accordo “progressista” sui contenuti può essere applicato in futuro a Roma?

«Ci siamo sempre battuti per il potenziamento della sanità pubblica e della medicina di prossimità, ritenendo che bisognasse superare la visione ospedalocentrica. Si tratta di una necessità che la pandemia ha reso ancora più evidente ed impellente. Dopo anni di tagli al servizio pubblico, saremmo poco realistici se pensassimo che un cambio di passo di tale portata possa avvenire in pochi mesi, ma la campagna vaccinale della regione Lazio sta mostrando già un nuovo modello che vede protagonista la sanità pubblica ed una maggiore presenza di punti sanitari sul territorio. Molte nostre proposte sono state accolte già nei mesi scorsi, come ad esempio l’istituzione delle USCAR e delle USPED, la stabilizzazione della figura del Medico Scolastico, la ricetta dematerializzata, il potenziamento della telemedicina, l’implementazione del Fondo per i malati oncologici, un fondo per l’abbattimento delle liste d’attesa, finanziato con i soldi pubblici risparmiati grazie all’abolizione dei vitalizi. C’è da fare ancora tanto ma siamo fiduciosi che da qui a fine legislatura si possano fare ulteriori passi avanti. La nostra entrata in Giunta è stata siglata da un Patto di fine legislatura in continuità con il lavoro che abbiamo svolto in Consiglio e che ci ha visto sempre propostivi. Soprattutto in una fase difficilissima, come quella che stiamo vivendo, la priorità non è la coltivazione del proprio orticello partitico, ma le risposte e le soluzioni ai problemi dei cittadini. Non abbiamo la presunzione di dire che il nostro modello sia esportabile universalmente, lì dove c’è convergenza sui temi, sarebbe auspicabile, ma in ogni realtà ci sono condizioni che vanno valutate di volta in volta».

L’assessore alla salute Alessio D’amato denuncia che le dosi di vaccino sono poche. Era stato promesso che si poteva partire con le vaccinazioni in farmacia con Johnson and Johnson per la fascia d’età 60-55 anni dal 20 aprile, invece ora si slitta a inizio maggio. Ci dovremo aspettare ulteriori ritardi?

«Purtroppo il problema della mancanza di dosi c’è. La Regione Lazio ha una capacità potenziale di somministrazione che è molto superiore a quella viene effettuata quotidianamente, se ci fossero vaccini sufficienti si potrebbe accelerare tantissimo. Spero che la situazione si sblocchi al più presto».

I cittadini di 64 e 65 anni hanno avuto alcune difficoltà per prenotarsi sulla piattaforma regionale, con molte strutture che avevano esaurito i posti fino a fine maggio (soprattutto per i vaccini a m-rna). Perché non è stato chiarito alle persone che di dosi Pfizer e Moderna ce ne sono poche e bisogna vaccinarsi per lo più con Astrazeneca?

«La priorità è effettuare il vaccini e dobbiamo attenerci alle disposizioni dell’Ema, non si può andare in ordine sparso. Proprio di oggi è la notizia di una circolare del Ministro della Salute che contiene una raccomandazione di somministrare AstraZeneca sopra i 60 anni, in linea con quanto deciso da altri Paesi Ue. Se da Ema dovessero giungere restrizioni su AstraZeneca, agiremo di conseguenza».

Le ispezioni dei Nas hanno mostrato che il Covid si diffonde molto sui mezzi pubblici. A Roma ad esempio il potenziamento degli autobus è stato insufficiente. Intanto i dati sulla diffusione del virus negli ultimi tre mesi hanno visto più ricoveri gravi del passato nel Lazio. Come intervenire sui mezzi pubblici maggiormente?

«Che i mezzi pubblici potessero essere fonte di contagio era già un’idea diffusa, i NAS lo hanno confermato, ma dobbiamo anche renderci conto che il virus è ovunque, una sanificazione più frequente ed approfondita e il rispetto della norme, potrebbe fare la differenza insieme ad un ulteriore potenziamento del servizio».

Ieri Mauro Buschini (Partito democratico) si è dimesso da presidente del Consiglio regionale del Lazio per la vicenda cosiddetta “Concorsopoli”. Sono 24 le assunzioni nell’amministrazione regionale sospette, qualcuno parla di favoritismi invece che di merito. Si tratta in gran parte di collaboratori fiduciari dei consiglieri regionali Pd (ma anche di Lega e M5s). Pensa che abbia fatto bene Buschini a dimettersi?

«Apprezziamo la scelta di Buschini di dimettersi per escludere ogni interferenza nella scelta dei componenti della Commissione Trasparenza che è stata istituita per verificare il corretto svolgimento dei procedimenti, i cui membri, come da regolamento, devono essere nominati dal Presidente del Consiglio. Noi siamo certi che non ci sia stata alcuna violazione nelle procedure di assunzioni al Consiglio Regionale del Lazio, ma è giusto che venga fugato ogni dubbio, affinché nessuna ombra offuschi l’operato delle Istituzioni».

Giacomo Andreoli