Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, e una delegazione del sindacato si trovano a Marcinelle per commemorare le 262 vittime sul lavoro, di cui 136 italiani, che persero la vita nell’incendio in miniera, l’8 agosto del 1956.
«Ci troviamo al Bois du Cazier, la miniera di carbone di Marcinelle, in Belgio, in occasione della ‘Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo’ per commemorare la tragedia avvenuta 67 anni fa. Questa ricorrenza deve essere da stimolo per una ulteriore riflessione sul tema della sicurezza sul lavoro. L’UGL è da sempre impegnata in prima linea a difesa della salute dei lavoratori, avendo chiaro quanto, ancora oggi, ci troviamo davanti a numeri che testimoniano una sicurezza sul lavoro inaccettabile per un Paese civile quale il nostro: nei primi cinque mesi del 2023 sono state 358 le vittime sul lavoro». Queste le parole di Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in occasione dell’annuale visita al sito minerario di Marcinelle, in Belgio.
«Urge, in tal senso – ha continuato il Leader sindacale – investire su una educazione alla sicurezza nei luoghi di lavoro, che sia più radicata e capillare, intensificando i controlli e la formazione dei lavoratori più a rischio incidenti, introducendo anche il tema della prevenzione e delle cosiddette ‘morti bianche’ a partire dalle scuole secondarie. È altresì prioritario – chiosa Capone – potenziare il coordinamento delle banche dati e degli organi di vigilanza e, al contempo, ostacolare il lavoro sommerso. Fondamentale, inoltre, è la promozione da parte delle istituzioni, sia nazionali che europee, di una vera e propria cultura del lavoro che indichi nella tutela della salute e della vita il primo diritto fondamentale da riconoscere ai lavoratori».