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Roma: Nei giorni scorsi sono state donate al reparto di Neuropsichiatria infantile del Policlinico Gemelli di Roma le copie del significativo libro di Mario Vespasiani intitolato Buena Vi(s)ta – immagini ad alto contrasto, un volume che pone in risalto attraverso dei tratti essenziali le forme dipinte esclusivamente con un solo colore, per consentire di esercitare la vista dei neonati.
Sviluppato nella maniera più autentica possibile, insieme alla sua bimba Venise Maria, il libro nasce come una grande storia da raccontare, fatta di immagini che si susseguono e si alternano su fondi bianchi e neri, per consentire di immergersi in ogni opera per il tempo che si desidera. L’importanza di questa pubblicazione sta in un concetto innovativo, in quanto se le immagini ad alto contrasto sono già presenti nell’immaginario collettivo e nell’accompagnamento visivo dei neonati, Vespasiani ha aggiunto alla componente artistica – che rende ogni immagine non una rappresentazione stilizzata ma una vera e propria opera d’arte, che dialoga coi tratti essenziali delle più disparate forme – una particolare simbologia che porta a riflettere sul creato dall’universo alle profondità marine, dai volti fino agli oggetti di uso quotidiano. È la prima volta che un’artista raggiunge una simile raffinatezza e sinteticità di linguaggio dimostrando di aver saputo evolvere il percorso tracciato nell’uso di un solo colore da Picasso e Matisse.
Grazie alla sensibilità del prof. Francesco Franceschi, Primario di Medicina d’Emergenza, del direttore del centro clinico Nemo pediatrico prof.ssa Marika Pane, della caposala di Neuropsichiatria infantile dott.ssa Cecilia Belluzzi, il personale medico al completo ha espresso all’artista la più sentita riconoscenza per questo dono e per un gesto che conferma l’umanità di Vespasiani. Presente anche il prof. Vincenzo Valentini, direttore del dipartimento Diagnostica per immagini che ha poi accompagnato personalmente l’artista a visitare il suo innovativo reparto chiamato Gemelli Art, il quale disponendo delle più aggiornate tecnologie per la cura di alcune patologie utilizza proprio l’arte visiva, sia su tela che attraverso proiezioni sulle intere pareti, come dispositivo in più per ottimizzare l’efficacia delle cure. L’incontro coordinato alla perfezione dalla responsabile dei progetti di raccolta fondi del Gemelli Art, Giorgia Ballerini si è concluso con la consegna dei libri e la dedica ai presenti.
Questi eventi confermano l’autorevolezza artistica di Mario Vespasiani, pari alla sua generosità, alla totale convinzione di fare del bene, con le opere e attraverso azioni concrete, sono difatti numerose le opere di solidarietà in cui negli anni si è reso protagonista. Se a livello professionale è tra i più considerati maestri della nuova generazione dell’arte italiana, la sua ricchezza d’animo non è passata in secondo piano, al punto che di recente gli è stata consegnata dalle mani del Generale dell’Arma dei Carabinieri Rosario Aiosa, la targa del gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare e il proprio nelle settimane scorse il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ne ha sentitamente espresso le lodi definendo straordinario il suo tocco cromatico. Il curatore d’arte Alessio Musella, nel suo saggio introduttivo al libro definisce Mario Vespasiani “la grande Anima” per quello che l’artista ha saputo dimostrare con la sua ricerca, come per essersi sempre dedicato a progetti particolarmente complessi unendo l’aspetto sociale e solidale all’impegno artistico.
Durante il momento dalla spiegazione del progetto l’artista ha dichiarato: consegnare questi volumi al Gemelli vuole innescare un gesto simbolico di gratitudine verso la vita ma è anche una carezza ai tanti bimbi a me sconosciuti che si trovano in questi reparti. Il bene che io perseguo, come l’arte si deve diffondere in maniera spassionata e imprevista, deve sorprendere e abbracciare senza aspettarsi nulla indietro. Deve far fiore qualcosa di profondo perchè il bene e il bello viaggiano mano per mano. Io non ho la sapienza medica per guarire una problematica fisica, ma spero che le mie opere possano in qualche modo essere “miracolose” anche solo nel far sbocciare un sorriso o un pensiero di meraviglia verso la vita.