“Medici Italiani forse eroi ma non martiri. Cambiate il decreto”

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“Medici e cittadini italiani hanno ormai compreso che scarseggiano i dispositivi di
protezione individuali, i famosi DPI. Ma questo non può giustificare che si
peggiori l’attuale drammatica situazione mandando in guerra medici e tutto il
personale sanitario con le scarpe di cartone e senza elmetto. Non è tollerabile in
un paese civile. Obbligare proprio i medici a contrastare il nuovo coronavirus a
mani nude cercando, per di più, di arruolare giovani professionisti, in
maggioranza donne, e mandarle allo sbaraglio non è più accettabile.
“La cosa deontologicamente ed eticamente più grave è che colleghi, componenti
del gruppo di lavoro dell’Istituto Superiore di Sanità, abbiano abbassato le
protezioni del personale sanitario proprio in un momento di massima esposizione
al contagio. Cosi si mettono a rischio tutti di coloro che sono in prima linea negli
ospedali, negli ambulatori della medicina generale, nei poliambulatori delle ASL,
negli ambulatori della guardia medica. Già contiamo troppi morti tra le nostre
fila”.
Così Antonio Magi e Pierluigi Bartoletti rispettivamente Presidente e Vice
Presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei Medici e degli odontoiatri, in vista
di un consiglio straordinario dell’Ordine, da riunire in teleconferenza
d’urgenza, per valutare la gravità delle indicazioni dell’ultimo Rapporto Covid-19
dell’Istituto Superiore di Sanità a seguito del quale il Governo, con il Decreto
Legge “Cura Italia” n. 18 del 17.3.2020, obbliga l’utilizzo di mascherine
chirurgiche quale dispositivo idoneo alla protezione.
“Le mascherine chirurgiche, infatti, non proteggono i medici e gli operatori
sanitari dall’inalazione di particelle aeree di piccole dimensioni. Servono solo per
i malati.
“Il Consiglio dell’Ordine dei Medici di Roma ritiene gravissimo eticamente e
deontologicamente che questo provvedimento sia stato suggerito dal comitato
tecnico cioè da colleghi medici, perché non preserva la salute dei medici e di tutti
gli operatori anzi rischia di trasformarli in untori.