La crisi generata dalla pandemia colpisce anche le migliaia di persone costrette ad attraversare l’Italia per sottoporsi a cure specialistiche. «Aumentano i bisogni di coloro che non possono permettersi di affrontare le spese legate ai viaggi per cause mediche. Richieste di accoglienza in aumento rispetto ai primi sei mesi del 2021». CasAmica Onlus lancia una campagna sms solidale per rispondere a questa nuova emergenza e sostenere i migranti della salute. Iniziativa attiva dal 27 febbraio al 13 marzo.
L’emergenza Covid-19 e la crisi socioeconomica generata dalla pandemia hanno colpito duramente anche i “migranti della salute”, ovvero le persone che devono spostarsi per ragioni sanitarie con i loro familiari. A renderlo noto è l’organizzazione di volontariato CasAmica che da oltre 35 anni accoglie nelle proprie strutture di Milano, Roma e Lecco – tutte situate nei pressi di importanti poli sanitari specialistici – i malati costretti a curarsi lontano da casa per accedere a cure mediche adeguate e i loro familiari.
«Nel 2021 abbiamo registrato oltre 4mila presenze (+24% rispetto al 2020) e durante gli ultimi sei mesi del 2021 è emerso un significativo incremento delle richieste di accoglienza (+30% rispetto ai primi 6 mesi dell’anno) – spiega il direttore di CasAmica Stefano Gastaldi – ma ad aumentare sono stati soprattutto i bisogni delle persone che accogliamo ogni giorno: la crisi socioeconomica legata alla pandemia ha aggiunto un forte elemento di disagio a tante famiglie già duramente colpite dalla malattia. Abbiamo per questo incrementato i servizi di supporto e attivato uno sportello di ascolto».
La pandemia nel 2020 ha fatto precipitare due milioni di famiglie in stato di povertà (7,7% del totale da 6,4% del 2019) e oltre 5,6 milioni di individui (9,4% da 7,7%)[1]. Una situazione gravissima che ha avuto un forte impatto anche sulle spese legate alla salute. Secondo il Rapporto BES 2020 dell’ISTAT, 1 cittadino su 10 ha rinunciato a visite o accertamenti di cui aveva bisogno negli ultimi dodici mesi, a causa delle ristrettezze economiche, delle lunghe liste di attesa o della difficoltà nel raggiungere i luoghi di cura.
Oggi, a causa della sospensione di molte cure durante l’emergenza Covid 19, le persone in difficoltà si sommano a quelle che hanno rimandato le cure o le visite di controllo nei mesi più duri della pandemia. Secondo un’analisi di Cittadinanza Attiva sono ben 300mila i ricoveri non effettuati nei periodi più duri della pandemia, 500mila gli interventi chirurgici rimandati e ben 4 milioni gli screening oncologici posticipati.
I DATI DI CASAMICA. CasAmica, nell’ultimo anno, attraverso sei strutture distribuite tra Milano, Roma e Lecco ha garantito oltre 34 mila notti di accoglienza ai migranti della salute e ai loro familiari, offrendo loro non solo una stanza accogliente, ma anche e soprattutto il calore di una famiglia e una risposta concreta a tutti i loro bisogni.
Attualmente CasAmica mette a disposizione sei strutture di accoglienza distribuite tra Milano, Roma e Lecco. La struttura CasAmica di Roma, in particolare, si trova nel territorio del IX Municipio e nel 2021 ha garantito ai migranti della salute oltre novemila notti di accoglienza nella Capitale. La metà delle stanze a disposizione è pensata per l’accoglienza di bambini con i loro genitori.
«Per i malati e le loro famiglie questi sono tempi di grande incertezza. Posso toccare con mano gli effetti della pandemia sulle famiglie: molti dei nostri ospiti hanno bisogno di noi non solo per un posto letto e un supporto emotivo, ma anche per altri bisogni primari come i pasti: sempre più spesso siamo noi a riempire le dispense», sottolinea una volontaria di CasAmica.
«In questi anni così difficili – aggiunge il direttore di CasAmica Stefano Gastaldi – CasAmica non si è mai fermata, mettendo a disposizione le proprie strutture anche nei mesi più bui della pandemia per rispondere alle specifiche necessità delle persone in difficoltà. Ci siamo presi cura dei più fragili e di tutti coloro che avevano bisogno di aiuto rispondendo alle richieste che di volta in volta arrivavano dal territorio: in questi mesi, abbiamo accolto anche medici e infermieri per agevolarli nei turni massacranti a cui sono stati sottoposti e pazienti Covid-19 in convalescenza per cui sono stati allestiti spazi ad hoc. CasAmica continua ad essere sinonimo di accoglienza per i malati e le loro famiglie, ma è anche un punto di riferimento per il territorio, sempre pronta ad assistere chi si trova in difficoltà». «In questo momento – conclude – sentiamo l’esigenza di rafforzare ed estendere ai nuovi bisogni legati all’impoverimento delle famiglie il nostro sistema di accoglienza, offrendo ulteriori servizi agli ospiti e accelerando i lavori di realizzazione di una nuova struttura vicino a importanti poli sanitari milanesi».
Per sostenere le attività di CasAmica e far fronte a questa emergenza sanitaria ed economica che colpisce i “migranti della salute” è stata lanciata una campagna sms solidale: dal 27 febbraio al 13 marzo con un sms o una chiamata da rete fissa al 45591 sarà possibile aiutare CasAmica a stare accanto a chi ha bisogno di sostegno.
CasAmica nell’arco di 35 anni ha offerto una stanza accogliente e il calore di una famiglia a oltre 95mila pazienti e familiari accompagnatori, ma c’è ancora molto da fare. «Una sfida che potrà essere vinta anche grazie al sostegno di tutti coloro che vorranno contribuire attraverso un sms o una chiamata da rete fissa al numero solidale 45591», conclude Lucia Cagnacci Vedani, presidente e fondatrice di CasAmica.
I NUMERI DELLA MIGRAZIONE SANITARIA. Complessivamente gli italiani che ogni anno si mettono in viaggio per raggiungere strutture ospedaliere in città diverse dalla propria sono quasi un milione e mezzo (circa 750 mila pazienti e circa 640mila familiari di pazienti). Secondo la ricerca Censis “Migrare per Curarsi”, nel 30% dei casi i viaggi verso centri medici di eccellenza sono molto lunghi e hanno direzione Sud-Nord: sono circa 218mila le persone che ogni anno dal sud raggiungono il centronord per motivi di salute e nell’85% dei casi il paziente è seguito da un accompagnatore, che nel 35% dei casi si trattiene per tutto il tempo del ricovero del proprio caro e solo nel 15% dei casi riesce a trovare ospitalità in ricoveri non a pagamento. Le regioni di accoglienza di questi flussi sono prevalentemente la Lombardia con 62.700 ricoveri, il Lazio con oltre 55.000 pazienti accolti e l’Emilia-Romagna con quasi 40.000 ricoveri l’anno. In relazione, invece, alle partenze dal sud verso il nord, la Campania è al primo posto con 56.000 partenze, seguita dalla Sicilia con 43.000 partenze, la Puglia e la Calabria con circa 40.000 partenze. |
[1] Fonte: Report Povertà 2020, Istat