Nerone contro la sindaca Virginia Raggi. Non è una barzelletta, ma realtà, in vista delle prossime elezioni comunali a Roma, previste per l’autunno. Sergio Iacomoni è il candidato sindaco del Movimento Storico Romano, che da 26 anni studia e rievoca la tradizione culturale romana. Negli ultimi mesi sono apparsi diversi cartelloni elettorali che lo ritraggono in antichi abiti romani. Ora la polemica per una delle decisioni del Campidoglio dello scorso anno: costruire piste ciclabili a San Giovanni.
«Da quando il Campidoglio ha fatto esplodere la circolazione del quadrante San Giovanni-Appio per spianare la strada a due piste ciclabili a doppia corsia (la prima ultimata, la seconda in via di conclusione, nonostante le promesse della sindaca di fare marcia indietro) – ha spiegato Iacomoni – gli abitanti del quartiere hanno il leggerissimo sospetto di essere considerati come tanti ragionier Fantozzi. In una esilarante pellicola riproposta spesso in tv, c’è un megadirigente, il Visconte Cobram, che costringe i suoi impiegati a diventare ciclisti. Il personaggio è un cult, ha pure un gruppo Fb. Bene, a San Giovanni, ormai, puoi muoverti liberamente solo in bicicletta. Se non ti è possibile, perché lavori, hai famiglia, sei anziano, sei solo di passaggio nel quartiere – porta d’ingresso della Tangenziale Est, dell’Olimpica e del Raccordo – peggio per te. Meglio se rimani a casa».
«“In sella!”, intimava il Visconte Cobram ai suoi umili e assoggettati dipendenti che fingevano di voler andare in bicicletta, avendo nascosto l’auto dietro l’angolo – ha aggiunto – “In sella!”, sembra intimare l’autore della lucidissima pensata di trasformare il quartiere in una immensa area ciclabile, senza badare al contesto. Ergo, penalizzando tutto ciò che non abbia due ruote e dei pedali. Le auto sono ormai destinate all’ingorgo perenne. Come i mezzi pubblici, del resto. Le famiglie che avevano acquistato un box nel multipiano del quartiere, ora hanno difficoltà a uscire e ancor di più rientrare. Situazione ardua anche per i pedoni e gli anziani. Interi palazzi risultano emarginati».
«E che sarà mai? Quisquilie, direbbero in Campidoglio: l’importante è che un paio di persone possano pedalare allegramente per le vie del quartiere. “In Sella!”, urlerebbe il Visconte Cobram ai riluttanti cittadini-sudditi. Ma lui – attenzione – mica andava in bicicletta; lui si rivolgeva ai suoi “inferiori” stando a bordo di un’automobile, con l’autista», ha sottolineato Iacomoni.
«Il grande Ennio Flaiano direbbe “la situazione è tragica ma non seria”. E visto che al peggio non c’è mai fine, quale altra lucidissima iniziativa potrebbero partorire da lassù, dal Campidoglio? Qualcuno, per il quartiere, sussurra: ci manca solo che organizzino una gara ciclistica. Già, la famigerata “Coppa Cobram”, per rimanere al film di Fantozzi. E così la decrescita infelice di una città-capitale, nella quale nessuno investe più un euro, sarà ultimata. Poveri noi», ha concluso Iacomoni.