Novità per i visitatori del Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco che dal 6 gennaio possono approfondire una selezione di opere della collezione permanente attraverso una modalità di visita innovativa, con tecnologia senza fili.
Il progetto è uno dei 43 vincitori – su 126 partecipanti – del bando “L’impresa fa Cultura” indetto dalla Regione Lazio per promuovere, attraverso l’uso di nuove tecnologie, il patrimonio culturale del Lazio.
Il sistema Li-Fi, acronimo di Light Fidelity, è un meccanismo di comunicazione tra i più moderni e innovativi che consente di trasmettere informazioni e immagini in modalità wireless, mediante la modulazione della luce, da appositi faretti LED (trasmettitori) ai dispositivi mobili dei visitatori dotati di fotocamera (ricevitori).
Per fruire dei contenuti multimediali di approfondimento, rispetto al percorso di visita ordinario, basterà scaricare l’apposita App e posizionare lo smartphone o il tablet sotto la luce del faretto Li-Fi.
Una doppia modalità di fruizione permette la visita anche a non vedenti (o ipovedenti) con l’utilizzo di tracce audio realizzate a partire dai contenuti testuali.
Questa tecnologia si potrà sperimentare al Museo Barracco fino al 20 febbraio 2022, con possibilità di proroga.
La sperimentazione tocca 14 punti di interesse: 9 nelle sale al piano terra e al primo piano e 5 nella cosiddetta Casa romana che riapre al pubblico per l’occasione dopo oltre 20 anni di chiusura.
Risalente nelle sue principali strutture documentate al IV secolo d.C., la casa romana è dovuta a una scoperta fortuita dei resti nei sotterranei del Museo Barracco nel corso dei lavori di parziale demolizione dell’edificio rinascimentale realizzati per l’apertura del nuovo asse viario di Corso Vittorio Emanuele, nel 1899.
La domus, che non è accessibile al pubblico dal 2000, sarà straordinariamente aperta tutti i giorni (tranne il lunedì) fino al 9 gennaio e, successivamente, fino alla fine di febbraio, solo nei fine settimana, dal venerdì alla domenica.
La riapertura temporanea della Domus, legata alla sperimentazione, è solo il primo passo di un più ampio e complesso progetto di valorizzazione del sito che avrà sviluppo nei prossimi mesi.
Il progetto è promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e presentato dalle aziende To Be Srl, DB Ingegneria dell’immagine Srl e Tecno Electric Srl con il sostegno dell’Unione Europea.