Oltre 900 nuovi casi e 9 morti nel Lazio, con un lieve calo dei positivi nella Capitale e un cluster in una casa di riposo nel viterbese. “Su oltre 17 mila tamponi, numero più alto in Italia, oggi si registrano 939 positivi, 9 decessi e 119 guariti” ha detto l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, sottolineando che si registra un “lieve calo” dei casi a Roma mentre rimangono alti i trend di Frosinone, Latina e Viterbo dove i positivi oggi sono centoquattordici. Di questi venticinque hanno un link al cluster nella casa di riposo San Francesco di Farnese dove è in corso l’indagine epidemiologica. Nella Asl di Latina, dove da giorni sono in atto misure più stringenti, si contano ottantuno nuovi casi mentre a Frosinone centoquattro. A Roma città sono 462 i casi. «La preghiera che faccio a tutti è che per i prossimi 20/30 giorni bisogna diradare i contatti fra le persone. Per almeno un mese dobbiamo alzare il livello di guardia per abbassare la curva dei contagi» ha detto stamattina il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti sottolineando: «Servono regole e senso di responsabilità. Sta a tutti noi avere atteggiamenti responsabili». Mentre l’assessore D’Amato ha espresso soddisfazione per la proposta avanzata dal presidente di Federfarma Roma, Andrea Cicconetti, di eseguire test sierologici rapidi nella rete delle farmacie. “Siamo assolutamente disponibili e felici che la rete delle farmacie si metta a disposizione della sorveglianza Covid attraverso l’erogazione dei test sierologici” ha detto l’assessore ribadendo: “Per quanto ci riguarda abbiamo già inserito la possibilità di organizzare il servizio di somministrazione vaccinale antinfluenzale e questa ulteriore proposta ci trova assolutamente d’accordo”. Sul fronte dei tamponi rapidi nei laboratori privati sono 60 i laboratori privati attualmente operativi con i tamponi rapidi antigenici. “Già eseguiti oltre 12 mila test – ha detto D’Amato – In questa settimana progressivamente si attiveranno tutti gli altri laboratori attualmente autorizzati dalla Regione Lazio. I ritardi nell’attivazione – ha concluso – sono dovuti esclusivamente a un tema di approvvigionamento da parte delle strutture private”.
Nel Lazio 17mila tamponi,939 positivi
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