“Anche nel Lazio, all’accelerazione evidente della crisi climatica, c’è bisogno di rispondere con quella decisiva che ci liberi dalle fonti fossili. No a una transizione energetica con nuove centrali a gas come a Montalto di Castro”
Con la mappa “L’Italia Fossile” pubblicata oggi da Legambiente alla vigilia del nuovo sciopero globale per il clima del 23 settembre e delle elezioni politiche nazionali, l’associazione del Cigno Verde mostra 43 progetti su centrali a gas per circa 12 GW di nuova potenza, nuovi rigassificatori, nuove condotte per metanodotti e trivellazioni, per oltre 120 infrastrutture complessive a fonti fossili in valutazione presso il Ministero della Transizione Ecologica. Nel Lazio c’è il progetto di riconversione a Gas della vecchia centrale di Montalto di Castro contrastata dal mondo ambientalista insieme a tutte le altre.
“Anche nel Lazio, all’accelerazione evidente della crisi climatica c’è bisogno di rispondere con quella decisiva che ci porti verso un futuro libero dalle fonti fossili .- dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -, invece continuano a essere un numero sconsiderato i progetti per realizzare impianti di produzione energetica inquinanti e climalteranti, proprio come quello per la riapertura a gas della centrale di Montalto di Castro. Il polo della produzione energetica dell’alto Lazio, con la centrale di Montalto, quella a gas di Torrevaldaliga Sud a Civitavecchia e quella a carbone di Torrevaldaliga Nord che con oltre 8 milioni di tonnellate di anidride carbonica sprigionate dalla sua ciminiera è il luogo più inquinante d’Italia, deve invece rappresentare l’architrave della transizione energetica: con pale eoliche a terra, accumulo, campi eolici offshore e fotovoltaico. Progetti per nuove centrali a gas rappresenterebbero invece una transizione verso la direzione sbagliata”.