Nuove forme dell’abitare, Giunta approva valorizzazione immobili per sperimentare coabitazione

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Percorsi sperimentali di coabitazione in edifici di proprietà pubblica, riqualificando immobili abbandonati o degradati da destinare a programmi specifici per l’accoglienza di famiglie in difficoltà, oltre che per la creazione di poli sociali a servizio dei quartieri.

 

È l’obiettivo della delibera approvata dalla Giunta capitolina che coinvolge tre immobili della città: l’ex asilo nido in via Tarso (VIII Municipio), l’ex sede della scuola superiore Don Calabria in via Cardinal Capranica (XIV Municipio) e l’ex scuola in via Sorel (V Municipio), di proprietà della Città Metropolitana e oggetto di un accordo per la cessione a Roma Capitale.

 

 “L’Amministrazione, con questo atto, prosegue nella direzione di contribuire all’avvio di percorsi per affrontare in maniera strutturale l’emergenza abitativa, anche attraverso forme di coabitazione e di housing sociale. Il lavoro che stiamo portando avanti punta a trovare soluzioni solide e non più emergenziali su un tema che coinvolge tantissimi cittadini”, dichiara la sindaca Virginia Raggi.

 

 “Continua il nostro impegno per una riforma delle residenzialità che veda al centro la persona e valorizzi l’autonomia possibile. Alla logica delle grandi strutture preferiamo modalità innovative e a dimensione umana che permettano alle persone fragili per diversi motivi di costruire relazioni, in un contesto a dimensione familiare in cui ricevere supporto, dare il proprio contributo, crescere insieme. Usciamo dalla risposta emergenziale per dare spazio a soluzioni durature e articolate, capaci di soddisfare esigenze diverse in modo specifico”, dichiara l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale Veronica Mammì.

 

“Continua il programma di rigenerazione di parte del patrimonio capitolino per le esigenze abitative della città. Tre ex scuole verranno ora riqualificate con la costruzione di alloggi destinati a nuove forme di abitare. Un importante intervento integrato di recupero e valorizzazione di aree ed edifici che si inserisce nel solco dei vari programmi che stiamo sviluppando per uscire definitivamente da un’ottica unicamente emergenziale del problema casa a Roma”, spiega l’assessora al Patrimonio e alle Politiche Abitative Valentina Vivarelli.

 

“Si tratta di una nuova tappa del percorso che sta portando avanti l’amministrazione sul tema dell’abitare e nasce da un lavoro di analisi molto approfondito sui dati. La consapevolezza dei reali fabbisogni e della dimensione del problema dell’abitare ci spinge ad avviare progettualità diverse per offrire risposte articolate, che tengano conto di bisogni differenti, sperimentando modelli innovativi di gestione e creazione di comunità, per individuare strade necessarie a uscire da una gestione emergenziale del diritto all’abitare e realizzare interventi che abbiano al loro interno mix funzionali articolati, capaci di integrare soggetti diversi, a partire dalla rigenerazione del patrimonio pubblico”, sottolinea l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori.

 

L’obiettivo è promuovere, incentivare e realizzare – per migliorare la qualità della vita dei cittadini – la rigenerazione urbana intesa in senso ampio e integrato: comprendendo quindi anche aspetti sociali, economici, urbanistici ed edilizi per rilanciare territori in cui sono frequenti situazioni di disagio, favorendo forme di co-housing per la condivisione di spazi e attività.

 

In particolare nell’area di via Tarso, dove oggi sorge una scuola dismessa, sarà avviata la progettazione per realizzare una struttura residenziale da destinare ad albergo sociale, con spazi e servizi comuni in modo da fornire una sistemazione temporanea ai cittadini in difficoltà. Alle funzioni residenziali si aggiungeranno servizi di diversa natura per favorire la massima integrazione con il territorio. Si prevede di poter realizzare alloggi per circa 50 persone e servizi dedicati aperti al quartiere. Il costo complessivo stimato è di 3,5 milioni di euro. L’Amministrazione reperirà fondi propri per la nuova edificazione, valutando anche interazioni con enti no-profit o del terzo settore interessati allo sviluppo del programma.

 

L’intervento sull’immobile di via Cardinal Capranica mira ad adeguare l’uso del sito per rispondere alla domanda di alloggi di edilizia residenziale pubblica e per fornire una risposta integrata che favorisca percorsi di recupero dell’autonomia abitativa, per il primo inserimento di giovani coppie e per rispondere ai temi dell’emergenza con modalità innovative di gestione degli spazi, dei servizi e delle attività generali che creino comunità tra gli abitanti. Si prevede qui un sistema abitativo con appartamenti di Edilizia Residenziale Pubblica, con una percentuale di housing sociale per chi non ha i requisiti per l’accesso all’ERP ma comunque in condizioni di vulnerabilità. Il costo complessivo stimato dell’intervento è tra i 14 e i 20 milioni di euro tramite l’utilizzo dell’incremento del 30% della SUL esistente.

 

Infine il riuso dell’immobile di via Sorel, sulla base di un accordo procedimentale con Città Metropolitana che coinvolge il Municipio V, prevede l’avvio del programma di rigenerazione cambiando la destinazione d’uso di una scuola dismessa, così da fronteggiare l’emergenza alloggiativa con progetti di autorecupero per residenze collettive dotate di servizi. Il costo complessivo stimato è di 5 milioni di euro.