“Chiediamo una riforma della legge 409 del 24 luglio 1985 che istituisce la laurea in odontoiatria, quindi l’albo degli odontoiatri. In particolare vogliamo eliminare l’articolo 4, secondo cui l’iscrizione all’albo degli odontoiatri è incompatibile con l’iscrizione ad altro albo professionale. Non è possibile che un ragazzo che si laurea prima in odontoiatria e poi in medicina debba paradossalmente buttare una delle due lauree nel cestino perché può iscriversi ad un solo albo professionale, o dei medici o degli odontoiatri”. Così Brunello Pollifrone, presidente della CAO Roma (Commissione Albo Odontoiatri), interpellato dall’agenzia Dire in merito ai principali temi emersi durante il convegno dal titolo ‘Riordino degli ordinamenti delle professioni sanitarie alla prova della riforma’, che si è svolto di recente a Bologna. “Mentre una trentina di anni fa questo era plausibile- ha spiegato Pollifrone- perché in quel modo si impediva ai medici di svolgere una professione a cui loro non erano abilitati, oggi non è più così”.
Altro “importante” tema affrontato è stato l’odontoiatria come branca specialistica: “La laurea in odontoiatria, lo abbiamo detto più volte- ha sottolineato il presidente della CAO Roma- è una laurea specialistica, nel senso che se io sono laureato in odontoiatria posso fare gli impianti così come posso fare la chirurgia o l’ortodonzia. In questo senso stiamo cercando di lavorare con il governo e con le parti sociali, affinché capiscano che la nostra è già una laurea specialistica”.
Tra gli argomenti trattati, ancora, la libera scelta del medico curante. Ha spiegato Pollifrone: “È ingiusto che un qualche tipo di assistenza sanitaria integrativa, con i suoi studi convenzionati diretti, intervenga tra il cittadino e il medico, indicando al cittadino dove andare a fare una visita o un controllo, non lasciandogli di fatto la libertà di rivolgersi al suo medico di fiducia. Così come deve essere assicurata la libera scelta del medico curante, perché è un fatto costituzionale, allo stesso modo deve essere garantita la libera scelta del paziente. Insomma: non si può obbligare il lavoratore ad avvalersi di professionisti e strutture convenzionate con imprese assicuratrici”.
Infine, ancora una volta il capitolo ‘Società Tra Professionisti (Stp)’, vecchio cavallo di battaglia della CAO di Roma: “L’esercizio dell’attività odontoiatrica deve essere consentito soltanto ai modelli di Società Tra Professionisti, perché non è più possibile che l’odontoiatria venga esercitata e/o gestita da persone che non sono iscritte all’albo degli odontoiatri. Questo non si può fare, non si può più giocare sulla salute dei cittadini”, ha concluso Pollifrone.
fonte Agenzia dire.it