Sono questi alcuni dei punti principali in cui si articola la memoria inviata al Senato dall’OICE – l’Associazione aderente a Confindustria che riunisce le società di ingegneria e architettura – in relazione al testo unificato delle proposte di legge sulla rigenerazione urbana.
Nel documento l’Associazione esprime in primo luogo grande apprezzamento per il lavoro della Commissione finalizzato ad adottare una legge statale che affronti i temi fondamentali della rigenerazione urbana e che stabilisca i principi cui deve essere improntata la legislazione regionale in materia, in particolare definendo con precisione i diversi livelli di competenza, statale, regionale e locale.
Per il Presidente dell’Associazione, Giorgio Lupoi, diversi sono i punti positivi: “innanzitutto speriamo che il testo possa arrivare in porto con i contributi di tutti e con la massima condivisione politica. Nel merito apprezziamo le scelte effettuate nel testo in ordine all’introduzione di premialità di tipo urbanistico e fiscale, e la previsione di semplificazioni procedurali e normative. Positiva la previsione di un Fondo di risorse pubbliche stabile nel tempo e la creazione di una Cabina di regia per il coordinamento nell’utilizzo dei fondi pubblici e una programmazione annuale. Abbiamo invece qualche dubbio sull’opportunità della norma che rende obbligatorio il ricorso al concorso di progettazione seguito dal PFTE per tutti gli interventi compresi nella programmazione comunale e beneficiari di risorse pubbliche perché riteniamo che si debba lasciare liberi i soggetti attuatori di scegliere lo strumento più utile in relazione all’intervento oggetto della rigenerazione urbana.”
Il Coordinatore del Gdl OICE, Valter Macchi segnala poi alcuni altri punti della memoria OICE: “abbiamo proposto di intervenire sull’art. 3, comma 4, lett. b) del provvedimento nella parte in cui prevede una “ripianificazione” del territorio tramite nuove perimetrazioni, anche laddove esistano piani vigenti. Sul punto abbiamo osservato che, qualora con tale disposizione si sia inteso definire gli ambiti urbani interessati dalla rigenerazione urbana – anche ai fini del godimento dei contributi pubblici – tale previsione apparirebbe superflua, essendo la definizione dei predetti ambiti urbani già contenuta nella norma. Siamo inoltre dell’avviso che si debba definire meglio il concetto di “perequazione energetica” e tenere conto, con riferimento ai centri storici, delle perimetrazioni operate da strumenti urbanistici comunali, quali valori identitari delle comunità. Crediamo inoltre che sia opportuno prevedere una definizione di “progetti faro” in modo condiviso con le Regioni, nonché chiarire il rapporto tra le deroghe del DM 1444/68 e la L. n. 1150 con il Disegno di legge “Salva Milano” con riferimento agli obblighi di redazione di un piano particolareggiato preventivo con riferimento alle competenze regionali”.