Oltre 55.000 presenze per la mostra “Canova. Eterna bellezza”

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Continua il successo della mostra Canova. Eterna bellezza al Museo di Roma in Palazzo Braschi che, dall’inaugurazione fino ad oggi, ha superato la soglia dei 55.000 visitatori. Notevole la risposta del pubblico che ha affollato il museo anche durante le ore serali di apertura in programma il sabato e la domenica per tutto il mese di novembre. Solo lo scorso weekend, (da venerdì 29 novembre a domenica 1 dicembre) la mostra è stata visitata da circa 4.300 persone.

Ci sarà tempo fino al 15 marzo per vedere la mostra sia negli orari ordinari di apertura (tutti i giorni dalle 10 alle 19 – ultimo ingresso alle ore 18), sia durante le aperture straordinarie serali dei weekend fino alle ore 22.00 (chiusura biglietteria alle 21.00), che, per soddisfare la grande richiesta del pubblico, continueranno tutti i sabati e le domeniche fino alla prima settimana di gennaio.

Cittadini e turisti potranno inoltre visitare la mostra in apertura straordinaria serale anche durante le festività natalizie, precisamente il 26 e 27 dicembre e il 6 gennaio.

La mostra – promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale, prodotta dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia, e organizzata con Zètema Progetto Cultura – è curata da Giuseppe Pavanello e realizzata in collaborazione con l’Accademia Nazionale di San Luca e con Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno.

L’esposizione vanta oltre 170 opere provenienti dalle maggiori collezioni pubbliche e private di Canova che comprendono anche esemplari di artisti a lui contemporanei.

Incorniciate all’interno di un allestimento di grande impatto visivo e raccolte in 13 sezioni, le opere in mostra raccontano l’arte canoviana e il contesto che lo scultore trovò giungendo nell’Urbe nel 1779.

Attraverso ricercate soluzioni illuminotecniche, lungo il percorso espositivo è rievocata la calda atmosfera a lume di torcia con cui l’artista, a fine Settecento, mostrava le proprie opere agli ospiti, di notte, nel suo atelier di via delle Colonnette.

Per saperne di più vai al sito del Museo di Roma