Jazz& Image, nello splendido scenario del Parco del Celio, a due passi dal Colosseo, a cura dell’Associazione Culturale Suond Image, con la direzione artistica dell’Alexanderplatz di Eugenio Rubei, presenta, domenica 22 settembre, un doppio appuntamento, alle 12,30, L’Orchestra Jazz Che Vorrei – L’Aquila diretta dal Maestro Pasquale Innarella. Alle 21,30, Pasquale Innarella New Quartet.
Alle 12,30, L’Orchestra Jazz Che Vorrei – L’Aquila diretta dal Maestro Pasquale Innarella, dopo il successo al Parco della Memoria in occasione della manifestazione. Il jazz italiano per le terre del sisma 2024- Abitare il suono, suonerà su un palco romano davvero prestigioso immerso nello splendido scenario del Parco del Celio, a due passi dal Colosseo. L’Orchestra aquilana aperta a tutti i ragazzi dagli 8 ai 18 anni, è nata nel 2022 e si basa su un modello educativo che, stimolando la creatività dei giovani musicisti, utilizza la pratica orchestrale come mezzo per raggiungere obiettivi, non solo a valenza artistica, ma anche di integrazione, rispetto dell’altro, superamento delle diseguaglianze e spirito di collaborazione. Per l’alto rilievo socioeducativo riconosciuto, nonché per il valore aggiunto nella lotta alla povertà ed al disagio giovanile, l’Orchestra Jazz Che Vorrei – L’Aquila è stata inserita tra i progetti del dossier di candidatura che ha permesso all’Aquila di ottenere il riconoscimento di Capitale Italiana della Cultura 2026. Il progetto è interamente gratuito, grazie all’impegno ed al supporto di Comune dell’Aquila, Conservatorio A. Casella e Associazione Teatro Opera Project ETS.
Alle 21,30, Pasquale Innarella New Quartet, che propone brani jazz di Pasquale Innarella strutturati ed eseguiti nel linguaggio della new thinge del jazz contemporaneo, di conseguenza nel repertorio convivono brani tonali, brani modali, canzoni e free jazz. Il sound del gruppo è caratterizzato dall’impasto timbrico tra il sax tenore dal suono grumoso e materico di Innarella e il suono deciso e armonico del pianoforte di Ettore Carucci. Il tutto sostenuto dalla fantasiosa e puntuale batteria di Lucrezio De Seta e dal contrabbasso solido e possente di Stefano Cantarano.