Roma, 24 Settembre 2022
Piazzale del Verano—presso Giardino del Verano
Introdurranno Giorgio Patrizi E Giulio de Jorio Frisari
0re 18:00
Sabato 24 Settembre si presenterà uno degli ultimi volumi editi da L’Erudita casa editrice del Gruppo Perrone Editore : PANIA raccolta di liriche composta da poeta Valerio Cajazza.
Lo spirito racchiuso ed espresso dall’opera risiede forse proprio nell’ambiguità del titolo spesso interpretato solo come rimando classico mentre proprio le violente variazioni di stile e fonetiche tra posatezza eternizzante di classicità e violenza dinamica quasi sprezzante racchiudono di più e si realizzano o nella contrapposizione della poesia nella struttura dell’opera o all’interno di una stessa lirica.
Pania è letteralmente l’impasto di vischio e bacche che si poneva sui rami per attirare gli uccelli con le bacche e imrigionarli con le zampe nel vischio
L’autore Valerio Cajazza così motiva il titolo:
<<Pania sembrebbe alludere alla percezione della totalità delle cose, di un intiero in espansione di un senso di vita silvestre e di fremiti notturni di foglie come respiri di cosmo. Ma non è così. Non del tutto forse. Pania è l’impasto di vischio e bacche o molliche che attira e cattura avvincendoli sul ramo dove un cacciatore sadico a tradimento li raccoglierà con freddezza. Pania è l’oscura e ambigua fascinazione della bellezza, vista come miraggio, aspirazione edenica, ardore estatico dopo una sete di un’esistenza feroce, che sembra Oasi e albergo dell’anima. E invece è inganno. Ma è anche Pania, tutte le cose, un cosmo di ombre e luci d’inganno di tremori estasi e terrori. Ma anche di riflessione e di riscatto nell’essere, di maturazione in un cupio dissolvi passionale e poi post passionale. E se dovessi definirgli un senso più puramente individuale direi che è la rifrazione della frammentazione e ricomposizione ideale mentale e emotiva del poeta in un cosmo non racchiudibile ne definibile e per quest’ultimo aspetto non è mai veramente un io lirico individuale anche quando si riferisce e addita alle mie esperienze più dolorose.>>