“La riforma del sistema previdenziale è un capitolo centrale della prossima Manovra finanziaria che non può rimanere ostaggio di veti incrociati e di strumentalizzazioni ideologiche. Quota 100 è stata una misura di giustizia sociale che ha restituito a 340mila lavoratori italiani la libertà di optare per il pensionamento anticipato. Come Sindacato UGL, ci opponiamo categoricamente ad un graduale ritorno della Legge Fornero e all’applicazione dello scalone fino ai 67 anni di età. Sarebbe inaccettabile tagliare i diritti acquisiti dagli italiani in nome dell’austerity, una logica miope rivelatasi ormai fallimentare. Il rafforzamento di strumenti come ‘Opzione donna’ e l’Ape sociale’ è certamente una misura necessaria ma non sufficiente. La soluzione preferibile resta ‘Quota 41’ che fa salva la possibilità di andare in pensione dopo 41 anni di versamenti. E’ fondamentale dunque, mantenere dei meccanismi di flessibilità in uscita, in alternativa attraverso la creazione di un maxi fondo diretto ad accompagnare i lavoratori alla pensione, al fine di favorire il turnover generazionale e, dunque, l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Il Governo ascolti le istanze dei lavoratori e apra un tavolo con le parti sociali per discutere della riforma delle pensioni”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito al dibattito sulla riforma del sistema previdenziale in vista della prossima Manovra finanziaria.
Pensioni. Paolo Capone, Leader UGL: “Necessaria ‘Quota 41’. No al ritorno della Legge Fornero”
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