Procedere con la semplificazione amministrativa e con l’allineamento agli aggiornamenti normativi regionali e nazionali, incentivare i processi di rigenerazione urbana, soprattutto nelle periferie, garantire sostenibilità ambientale, sociale ed economica per limitare il nuovo consumo di suolo, contrastare la permanenza di relitti urbani ed edifici degradati, aggiornamento della Carta per la Qualita’: sono questi alcuni degli obiettivi perseguiti da Roma Capitale con la modifica delle Norme Tecniche di attuazione del PRG, approvate oggi dalla Giunta. La delibera, che costituisce Variante urbanistica, dovrà ora essere prima adottata dall’Assemblea Capitolina e poi approvata definitivamente, sempre in aula Giulio Cesare, dopo il recepimento delle osservazioni e delle relative controdeduzioni.
Le Norme Tecniche di Attuazione contenute nel PRG definiscono, in forma scritta, le regole che stabiliscono diritti e doveri della proprietà immobiliare, in funzione delle trasformazioni edilizie e urbanistiche della città e del territorio. Entrate in vigore nel 2008 con l’approvazione del PRG, negli ultimi 15 anni non sono mai state modificate nonostante ci siano stati diversi tentativi. Grazie alla devoluzione dei poteri urbanistici dalla Regione Lazio a Roma Capitale, oggi la modifica delle NTA è competenza esclusiva di Roma Capitale.
Questi i principali aspetti della variante proposta:
*rispetto ai temi delle periferie, considerato che dei 192 PRINT previsti del PRG solo uno è in attuazione, con queste modifiche si consente di intervenire in modalità diretta o con permesso di costruire convenzionato fino a 12.000 mq (innalzati a 25.000mq nei tessuti per attività) in ogni PRINT, cosa oggi consentita solo in alcuni casi;
*sostegno anche allo sviluppo del Social housing per il quale si definisce l’inserimento degli alloggi sociali (comprensivi di student e senior housing) come standard aggiuntivi di cui al DM 22/04/2008, insediabili nelle aree a servizi e si introduce l’housing tra le funzioni ammesse nell’ambito della cessione compensativa;
*si semplificano i cambi di destinazione d’uso con la riduzione da 7 a 5 delle categorie funzionali: residenziale, turistico-ricettiva, produttiva-direzionale, commerciale, rurale consentendo sempre il cambio di destinazione d’uso all’interno delle categorie funzionali a meno di specifiche prescrizioni di tessuto;
*si supera il vincolo del mix funzionale fino a 5000mq negli ambiti di destinazioni residenziali nella città consolidata;
*l’art. 21 viene modificato per favorire il rinnovo edilizio e si introduce un articolo speciale, il 21bis, per contrastare il proliferare di edifici abbandonati che rappresentano fonti di forte degrado e insicurezza: in questi casi l’Amministrazione potrà intimare alla proprietà di intervenire con progetti incentivati di rigenerazione urbana ma potrà altresì colpire l’inerzia della proprietà intervenendo in danno e bloccando i cambi di destinazione;
*incentivata la cessione delle aree a servizi pubblici abbandonate, in cui non sono stati realizzati servizi o aree verdi attrezzate;
*in sostituzione dell’esproprio si incentiva il riconoscimento perequativo al fine di superare lo stallo nei procedimenti e favorire l’acquisizione e la dotazione di aree destinate a servizi pubblici per la collettività attraverso la modifica dell’art.22 delle NTA; si permette inoltre di intervenire in tali aree anche da parte del privato attraverso la forma del PPP con la possibilità di avanzare proposte di realizzazione e gestione di servizi assimilabili a quelli pubblici previo convenzionamento con l’Amministrazione e cessione al termine della convenzione (se non rinnovata).
*per le aree a verde private si consente di ridurre la dotazione di parcheggi nei pressi di nodi del trasporto pubblico su ferro fino all’80%.
* nella città storica, per le strutture alberghiere si elimina il vincolo di 60 posti letto massimi e si favorisce la conversione degli immobili che abbiano il 70% della struttura adibito ad attività di affittacamere o case vacanze in strutture alberghiere al fine di fornire una diversificazione dell’offerta di ricettività innalzandone la qualità.
Per quanto riguarda, invece, la Carta per la Qualità, l’elaborato del PRG che riporta tutti gli immobili e le aree urbane sottoposti a uno speciale regime di tutela individuato da Roma Capitale e autonomo rispetto agli altri vincoli statali e definito in accordo con la Sovrintendenza di Roma Capitale, con il suo aggiornamento si recepiscono le novità intercorse dal 2008 (è la prima volta che si aggiorna dopo l’approvazione del PRG); si introducono nuovi immobili da tutelare (villini storici I e II Municipio) e si eliminano quelli per i quali non è più necessario uno specifico regime di tutela favorendone la rigenerazione.
Nel dettaglio la proposta prevede:
*la perimetrazione di n. 246 nuovi villini individuati, n.113 nel Municipio Roma I Centro e n. 133 nel Municipio Roma II sui quali non sarà più possibile intervenire senza un preventivo assenso della Sovrintendenza Capitolina;
*l’aggiornamento di circa 1.000 elementi di Preesistenze archeologico-Monumentali di cui 91 eliminati e 170 nuovi inseriti;
*l’aggiornamento di elementi riconosciuti come “Edifici balneari storici con valore architettonico” ed “Edifici balneari con valore testimoniale”, sulla base del Piano di Utilizzazione degli Arenili: 13 elementi lavorati di cui 7 stralciati per favorire la rigenerazione degli stabilimenti;
*lo stralcio di oltre 300 immobili a seguito di istanze di parte, recepimento di trasformazioni urbanistiche, valutazioni congiunte con Sovrintendenza Capitolina che non possedevano caratteristiche da tutelare e che possono ora essere liberamente trasformati.