«Nonostante i molteplici e svariati interventi nelle sedi istituzionali, nonostante la situazione drammatica in cui si trovano i rotabili storici e l’area del Polo Museale dell’Ostiense, nonostante infine, le richieste di partecipazione ai tavoli tecnici, annunciati da Atac, in cui vorremmo dare un contributo concreto, il nostro Comitato, formato da 26 associazioni, viene continuamente ignorato, sorpassato e aggirato. Come se ciò non bastasse, risulta alquanto difficile comprendere le iniziative poste in essere in tutela del patrimonio. Per queste ragioni abbiamo promosso una mobilitazione sui maggiori canali sociali per il 23 marzo prossimo alle ore 12 finalizzata a sensibilizzare le Istituzioni e denunciare ad alta voce quanto sta avvenendo». È quanto riferisce in una nota il Comitato Polo Museale dei Trasporti.
«Seguiamo da tempo e con profonda preoccupazione l’immotivata chiusura del Polo, avvenuta a marzo 2020, nonché l’imminente passaggio dell’infrastruttura da Atac alla Regione Lazio; un trasferimento che coinvolge beni storico-culturali, un percorso botanico ed un archivio dichiarato di notevole interesse storico. Quest’ultimo inoltre, pare che lo vogliano trasferire, fisicamente, in un altro posto non bene precisato, con il serio rischio di smembramento e dispersione del patrimonio storico-archivistico che conserva la storia del trasporto pubblico ferroviario della nostra Regione».
«I silenzi parlano chiaro: malgrado la nostra disponibilità e competenza sull’argomento, siamo messi all’angolo e i beni contenuti nel Polo museale, che ne costituiscono una peculiarità, un’unità e unicità imprescindibile, che meritano di essere difese e rischiano un irreversibile degrado o uno smembramento con conseguente ricollocazione altrove (gli archivi). Il Comitato finora e con tutte le energie disponibili, non si è preoccupato di uno spazio vuoto ma del suo recupero, della tutela e della riapertura di ciò che il Polo era e che deve continuare ad essere: una piazza del quartiere, un museo a cielo aperto, una realtà locale viva e pulsante in cui poter continuare a promuovere integrazione e inclusione, sostenibilità e valori civici e sociali».
«Non tolleriamo più un simile atteggiamento di chiusura, chiediamo di partecipare al processo di trasferimento e conoscere quanto si sta facendo per salvaguarda i beni e riaprire il sito. Rivolgiamo un particolare ringraziamento alla consigliera capitolina Svetlana Celli, che è riuscita a far convocare per il giorno 11 marzo una seduta della commissione Trasparenza. Un’occasione per far sentire le nostre istanze».