DIBATTITO CON DEGUSTAZIONE
Martedì 21 dicembre, alle 18,30, presso il suo ristorante Carter Oblio, Dea Cucciniello presenta il suo ultimo romanzo dal titolo “La cenere non brucia”. Il libro, scritto dall’autrice anni fa, al rientro da una intensa stagione americana, dove ha lavorato nel Press Office dell’Ambasciata d’Italia a Washington, ne assorbe in parte l’esperienza. Tuttavia si tratta di un romanzo dal respiro più ampio, con un’impostazione narrativa molto orientata al dialogo, che abbraccia un tempo di racconto tra donne, ora duro, ora appassionato. Lo spazio interno è quello dell’appartamento che fa da incubatore di un sequestro. Un rapimento dalle ragioni umane che incalza il lettore, costringendolo al disturbo, all’empatia e persino al perdono del lato più oscuro dei personaggi. “La cenere non brucia” è un racconto di sentimenti dalla termoregolazione molto forte in una casa di sole donne, capace di continue correnti e smottamenti. Urti e abbracci.
La presentazione presso il ristorante Carter Oblio è in continuità con la scelta di rinforzare la fisionomia del ristorante di Via Belli come spazio culturale, di incontro e dibattito. Seguirà un aperitivo con degustazione per tutti gli invitati. A moderare ci sarà Nerina Di Nunzio, esperta di comunicazione, opinion leader e personaggio televisivo, divulga i temi del design, dell’arte e del cibo, inteso come cultura a tutto tondo. Nata a Roma dove vive, ha fondato Food Confidential, agenzia di comunicazione con clienti in tutta Italia e all’estero.
Appuntamento Martedì 21 Dicembre h 18.30 presso Carter Oblio (per partecipare all’evento è necessario accreditarsi scriversi scrivendo a me@eleonorasiddi.it)
Sinossi
La cenere non brucia, secondo romanzo di Dea Cucciniello
La cenere non brucia, secondo romanzo di Dea Cucciniello, edito da Scatole Parlanti, è la storia di un rapimento senza richiesta di riscatto. Nora, una giovane affetta da una patologia neurodegenerativa, persuade sua madre ad attuare il rapimento di Alma, la ragazza che abita al piano di sopra. Lo spazio interno è quello delle tensioni psicologiche di casa Troda, abitata da sole donne. Da stanza a stanza si maceravano tensioni. Si viveva in penombra, si viveva da licantropi. Fino a dare per scontato che ci fosse un lupo dietro ogni porta. Dentro ogni agnello. Questo l’impatto del sequestrato, e l’impatto del lettore, che sbatte contro le debolezze dei personaggi prima di conoscerne il migliore paesaggio umano.
Un racconto sull’avidità di parole e di incontri che la malattia non sa acquietare, malgrado le repressioni del corpo. Sulla presunzione di felicità che il malato rivolge al sano. Sulla difficoltà di una femminilità sospesa e messa all’angolo. Sul disagio fisico nel rapporto tra madre e figlia, costretto a virare sulla carnalità della “cura”, senza badare alle relazioni personali che l’avevano preceduta. Sull’incastro tra intimità e confidenza imposte, anzi, sul dubbio che talvolta la coercizione sia il solo innesco di una empatia profonda.
Un romanzo sul pregiudizio e sull’immaginario. Su come la forza dell’immaginario possa vincere tanto la reclusione del pregiudizio, quanto quella delle pareti. Ma anche su come il destino possa mettere a tacere le parole, condendo di discrezione i caratteri, come gli eventi.
Francesca Romana Marcacci Balestrazzi