Procidani si nasce ed io lo nacqui (II parte) di Giacomo Retaggio

- Pubblicità -

Luoghi da vivere, respirare, ascoltare. Una narrazione iniziata nel 2018 con la prima parte di “Procidani si nasce ed io lo nacqui” e che oggi continua, con una seconda parte a rendere il percorso ancora più completo. Nel nuovo lavoro di Edizioni Fioranna, a tenere per mano il lettore durante il cammino ecco Giacomo Retaggio, pronto nuovamente ad accompagnarci alla scoperta di un territorio che, grazie alla sua narrazione, cattura lo spirito più profondo di una Procida fatta di giardini lussureggianti dove i rami intrecciati dei limoni quasi non consentono al sole di penetrare. Costoni a strapiombo dove il verde della vegetazione selvaggia incontra l’azzurro di un mare scintillante sotto la forte luce del sole, seducente al chiaro di luna, minaccioso nelle giornate di tempesta.

Giacomo Retaggio, storico e raffinato narratore che ha firmato questa “guida del cuore”, non descrive semplicemente l’isola ma con poesia e magia fa vivere i luoghi, i personaggi, le tradizioni e la storia mostrando il suo profondo legame con la terra natìa. «Procida bisogna viverla» spiega l’autore di Procidani si nasce ed io lo nacqui (II parte) che continua: «Non si tratta di una semplice guida, questo lavoro vuole essere una descrizione di usi, costumi, tradizioni, modi di dire, aneddoti. Questa seconda parte va a completare il percorso iniziato con la prima, stavolta partendo da Ciraccio fino ad arrivare alla Chiaiolella e all’isolotto di Vivara tra le mille sfumature di un’isola talmente ricca di significati da diventare Capitale della cultura». Per Giacomo Retaggio, procidano doc e per 25 anni medico del Carcere di Terra Murata, raccontare la sua isola significa «svelare i significati che si celano in tutti i suoi luoghi. Mentre Capri e Ischia fanno da vetrina, Procida è la più acculturata delle tre isole. Basti pensare al Tribunale che qui aveva sede durante la rivoluzione napoletana del 1799, all’industria cantieristica tra ‘700 e ’800 portò alla costruzione di navi che attraversarono tutti i mari del mondo, così come alla connotazione religiosa e all’enorme scambio che c’è stato con altre civiltà come micenei e greci». Insomma, un’isola da vivere, respirare e ascoltare. Una vera e propria “guida del cuore” procidano.

Anna Fiore, titolare della casa editrice Fioranna, spiega: «Questo libro è la logica conclusione di un percorso alla scoperta di Procida già iniziato con la prima parte di “Procidani si nasce ed io lo nacqui”. Ho trovato interessante che, con questo secondo volume, si portasse a termine la narrazione non convenzionale dell’isola, non semplicemente descritta, che conduce il lettore alla scoperta della vera Procida tanto da poterne catturare lo spirito più profondo. Inoltre poter lavorare con il dottor Retaggio, persona di profonda esperienza e conoscenza, è stato per me non solo un grande piacere ma anche un grande insegnamento».

Note sull’autore

Giacomo Retaggio è nato e vive a Procida. Storico e grande conoscitore della sua isola, ove esercita la professione di medico. È stato per venticinque anni medico del Carcere di Terra Murata e a questa esperienza ha dedicato il suo libro L’“Isola” nell’Isola. Libri da lui pubblicati: Procida ed io, un anno o quasi, 1996; A Procida non caddero bombe, 1998, che ha ottenuto la menzione speciale al Premio letterario Isola di Arturo-Elsa Morante 1998; L’“Isola” nell’Isola, 2000, I edizione, L’Orientale Editrice; 2013, II edizione, Edizioni Fioranna; L’acqua del mare è salata, 2003; ‘UViso!‘UViso!, 2006 che ha ottenuto la menzione speciale al Premio letterario Isola di Arturo-Elsa Morante 2006; il saggio Il Cristo morto di Procida. Nebbia e mistero, 2008; All’armi! All’armi! La campana sona, 2009; Intrighi e calunnie in sagrestia, 2011; Carcere di Procida tra memoria e sofferenza, 2016, Edizioni Fioranna; Procidani (quasi) dimenticati, 2017, Edizioni Fioranna; Procidani si nasce ed io lo nacqui, prima parte, 2018, Edizioni Fioranna; Il venerdi Santo procidano il giorno senza fine, 2018, Comune di Procida, fotografie di Aniello Intartaglia.