Si terrà presso la Galleria Il Leone, in via Aleardo Aleardi 12 a Roma, la mostra personale dell’artista digitale Enrico Tubertini, reduce da diverse presenze all’estero, Lisbona, Copenhagen, Vienna, Eggedal in Norvegia, Dubai, Oman, dove ha partecipato a esibizioni collettive e fiere internazionali. Il suo stile unico riempirà di colore Pop la galleria, mostrando la parte più recente della sua produzione artistica per la quale si avvale di forme colorate carpite da dettagli fotografati per strada e poi trasformati in elementi costruttivi dell’immagine finale, così come di frammenti di immagini replicate e ripetute per generare un piccolo mondo di ricordi, oggetti e percorsi che appartengono alla vita del soggetto rappresentato. Non solo, trasforma anche qualcuno di quegli oggetti in divertenti e patinate opere in stile Pop Digital che conquistano lo sguardo.
La mostra sarà presentata dalla critica d’arte internazionale Marta Lock che dice dell’artista:
«L’esperienza professionale come fotografo emerge sia dalla scomposizione delle immagini, quella frammentazione di piccoli tocchi di colore che a un’osservazione più accurata si rivelano essere minuscoli fotogrammi che di per sé raccontano una storia, e sia dalla scelta della Digital Art come mezzo creativo in virtù del quale crea una composizione complessa e articolata del personaggio, la persona o l’evento che sceglie di raccontare. E in questo si estrinseca l’anima Pop di Enrico Tubertini, quella tendenza a rendere iconici personaggi che catturano la sua stima e ammirazione,
oppure persone comuni, committenti che si affidano a lui per veder realizzata un’opera che parla di loro, della loro vita, dei loro affetti, dei dettagli a cui si sentono più legati; non solo, la realizzazione dell’opera, che dunque prende il nome di personografia, secondo l’altra particolare inclinazione di Tubertini, quella cioè di creare parole laddove quelle esistenti non siano sufficientemente calzanti per definire il suo mondo artistico, avviene in collaborazione con il committente che può agire, suggerire, narrare in prima persona, rendendo dunque l’opera un vero e proprio percorso interattivo.»
Tra le opere in mostra la personografia Leo500 che è stata esposta per un anno presso il Museo delle Macchine di Leonardo a Venezia, Il matto ispirata alla carta dei tarocchi marsigliesi e commissionatagli da un noto tarologo e anche tre NFT di icone fotografiche che hanno rappresentato qualcosa per l’umanità, in cui l’artista ha voluto dare una propria visione del fatto in sé mediante la tecnica della trasmutografia, NFT che nel suo caso saranno sempre associati all’opera fisica, il cui lancio avverrà in occasione della mostra e che sarà seguito dall’apertura ufficiale della vendita sulle piattaforme dedicate. La cerimonia di vernissage sarà seguita da una degustazione di vini offerta dall’Azienda Vinicola Casale del Giglio di Latina.