Cogliendo le opportunità di riforma date dal Recovery plan, l’industria farmaceutica italiana potrebbe investire ulteriori 4,5 miliardi all’anno, con la creazione di 25 mila posti di lavoro. Lo ha detto il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi, in una intervista a Horizon Academy.
“Dobbiamo imparare da questa pandemia: la salute è un investimento, non può essere considerata un costo. Senza economia non c’è salute ma non c’è salute senza economia“, ha detto Scaccabarozzi. Per quanto riguarda il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ha aggiunto, “potremmo avere un ruolo fondamentale non solo per la salute ma anche per la crescita. In un quadro favorevole e di regole certe, secondo una indagine che abbiamo fatto tra i nostri associati, c’è la disponibilità di investire ogni anno 4,5 miliardi oltre ai 3,5 miliardi che già investiamo. Non solo, ma questo potrebbe portare anche a un incremento della forza lavoro, perché ci sarebbe la possibilità di assumere altri 8 mila addetti, che con l’indotto diventerebbero oltre 25 mila. Sono iniziative facilmente realizzabili che riguarderebbero anche nuove figure e nuove aree di interesse, per esempio la digitalizzazione. Anche molti giovani potrebbero trovare uno sbocco importante nel nostro settore. Credo che la partnership pubblico e privato possa diventare strutturale. Il futuro sarà sempre più hi-tech, i farmaci sempre più personalizzati e in questo quadro è importante collaborare“.
A questo proposito l’associazione dei farmacisti ospedalieri Sifo ha proposto di creare una community di confronto permanente con le aziende farmaceutiche e produttrici di dispositivi. Un’idea accolta con favore da Scaccabarozzi. “Farmindustria collabora attivamente e stabilmente con Sifo, siamo sicuramente favorevoli a una iniziativa di questo genere. Ogni partnership contribuisce a fare passi avanti a beneficio di tutti“, ha detto.
Lo scopo di Horizon Academy, è promuovere e sostenere l’innovazione e il cambiamento del sistema salute attraverso lo sviluppo e la condivisione dei saperi e delle competenze di chi vi opera. Per questo mette a confronto innovatori nell’ambito della farmaceutica, della clinica, delle tecnologie medicali e dei servizi ad esse associate capaci di ‘fare scuola’ formando a loro volta innovatori capaci di gestire e valutare le nuove terapie le nuove tecnologie e di porsi come operatori del cambiamento nelle organizzazioni in cui operano.