Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende ricordare la figura carismatica, complessa e pensosa di Marco Aurelio, imperatore romano, nato il 26 aprile 121 dopo Cristo a Roma, intellettuale statista e filosofo.
Sebbene non appartenga a pieno titolo alla categoria dei defender, sicuramente propose una visione dell’esistenza, determinata dai propri studi, improntata a una certa tolleranza e solidarietà, principi che difficilmente avevano connotato l’operato degli altri cesari romani e anche di molti altri protagonisti politici successivi.
“Come tu stesso sei parte integrante di un sistema sociale, così anche ogni tuo atto sia parte integrante della vita sociale. Quindi ogni tuo atto non volto, direttamente o indirettamente, al fine comune lacera la tua vita impedendone l’unità, ed è un atto di ribellione, come quello di chi, in uno stato democratico, pretende di far parte per sé stesso, separandosi dall’ accordo comune” (IX23- Pensieri)
“Gioisci e sii soddisfatto di un ‘ unica cosa: passare da un’azione utile alla società ad un’altra dello stesso tipo, tenendo sempre a mente Dio” (VI ,7)
Molte tendenze filosofiche alimentarono il pensiero di Marco Aurelio, ma la più influente fu la morale stoica, secondo cui tutti gli uomini sarebbero affratellati dal comune logos divino, comune denominatore che rende tutti cittadini del mondo:
“In quanto Antonino, Roma è la mia città e mia patria; in quanto uomo il mondo. Unico bene per me è quindi soltanto ciò che giova a queste due città” (VI, 44)
“Noi siamo infatti nati per darci aiuto reciproco, come i piedi, le mani, le palpebre, come le due file di denti, Ecco perché è cosa contro Natura agire l uno contro l’altro; e irritarsi contro qualcuno e detestarlo è proprio di persone tra loro nemiche” (II;1-Pensieri)
In un certo senso Marco Aurelio anticipa il concetto di cittadinanza responsabile e collaborazione con i propri simili; leggerne le riflessioni sorprende in quanto in esse riecheggiano millenni di saggezza preesistente all’imperatore romano ma anche concetti che solo nell’epoca moderna hanno trovato concreta applicazione.
Il CNDUDU invita pertanto i colleghi delle materie umanistiche a realizzare con gli studenti percorsi didattici trasversali incentrati sulla lettura di alcuni testi e la conoscenza della condotta politica dell’imperatore, mediante i quali si possa coglierne la sorprendente attualità sulle tematiche dei diritti civili.
Attraverso il gioco del silenzio “Un comando non avrebbe mai potuto produrre la meravigliosa conquista di volontà unite nell’inibire ogni atto, in quell’epoca della vita in cui il movimento sembra l’irresistibile, continuata caratteristica dell’età. […] È necessario insegnare ai bambini il silenzio” (Maria Montessori) o la tecnica della partecipazione condivisa, con cui stimolare e coordinare un processo di partecipazione attraverso il quale il gruppo classe assume un ruolo autentico e determinante nel decidere l’uso e la configurazione di azioni da proporre per il buon svolgimento della lezione, o le tecniche di discussione strutturata o semistrutturata, si potrebbero sperimentare percorsi di gestione e risoluzione di problematiche incentrate sulla leadership pacata e responsabile.
“A leggere e a scrivere non sarai mai maestro se non sei stato prima allievo. E tanto meno a vivere” (XI;29)