“Continua la mobilitazione della UGL Rider che sta incontrando numerosi lavoratori del settore, sempre più preoccupati e confusi, rispetto all’imminente eventualità di essere assunti con un contratto di lavoro subordinato dalla piattaforma Just Eat Take away. Apprezziamo lo sforzo della piattaforma J.E. seppure, più volte, ha escluso la UGL Rider dagli incontri sindacali, preferendo dialogare con altre organizzazioni sindacali. La piattaforma J.E. intende procedere, tra pochi giorni, alle assunzioni dei suoi lavoratori con un contratto di lavoro subordinato. Sembrerebbe, però, che questa soluzione non piaccia a nessuno, ancor meno agli stessi Rider che già da anni lavorano con J.E. Siamo andati a leggere tra le righe della proposta di lavoro preannunciata dalla piattaforma e, in particolare, oltre alla quota oraria indicata a 7.50 euro lordi (che al netto potrà risultare di 5/5.50 euro) il lavoratore dovrà adempiere a una serie di regole, tra cui: lavorare per una sola piattaforma, lavorare durante tutti i festivi, rispettare dei turni di lavoro fissi e rispondere a una serie di vincoli e obblighi contrattuali. A questo si aggiunge anche che l’assunzione potrà essere di appena 10 ore settimanali. Inoltre, pare di capire che i Rider, che da anni lavorano per J.E. non avranno alcuna precedenza nelle assunzioni con il rischio di essere lasciati ‘per strada’”.
Secondo Abbrescia: “Appare evidente la delusione di tanti Rider che attendevano un contratto di lavoro che desse loro non solo una stabilità contrattuale ma anche economica. Tuttavia, il timido sforzo di J.E. fa riemergere la problematica di fondo che è alla base del lavoro in piattaforma: quale tipologia di contratto applicare, considerando che le Leggi di riferimento e la stessa giurisprudenza hanno consegnato un quadro complessivo di confusione. Se può essere incerta la tipologia del contratto, una cosa non lo è: la soluzione dell’esatto inquadramento contrattuale non può essere l’applicazione dell’art. 2094 del c.c. che venne concepito nella prima Rivoluzione industriale, su un modello di lavoro ormai superato”.
“Con l’evoluzione dei tempi appare chiaro che il lavoro dei Rider deve essere inquadrato nell’ambito di un lavoro autonomo a cui riconoscere una serie di tutele e meccanismi di protezione contrattuale. Questo è quanto è stato fatto con il Contratto CCNL Rider firmato tra AssoDelivery e UGL”. Lo ha detto Vincenzo Abbrescia, Segretario Nazionale UGL Rider.