L’Alexanderplatz Jazz Club di Roma, per la settimana del blues, sabato 10 febbraio, Riding Sixties, che presenteranno l’album “R60 Thirty Years – Italians do it Beatter!”. Veri e propri alfieri del suono “Beat”, gli anni ’60 e ’70 non hanno segreti per loro: sono i RIDING SIXTIES.La band–in attività da oltre 20 anni–nata per un concerto di fine anno in una scuola, si è distinta nel tempo per la sua ricerca musicale e il sound.
Sono stati il primo gruppo (o “complesso” come preferiscono definirsi con un termine ironicamente vintage) a fare delle sonorità e del mondo Beat un genere della musica live di oggi in Italia. Il repertorio enciclopedico dei Riding spazia dai Rolling Stones, di cui sono la prima cover band italiana, ai Beatles. Il loro menù include i grandi protagonisti della British Invasion: Kinks, Who,Animals, Them,Troggs e gli artisti di quel movimento anglo-italiano che è il Beat nostrano: Equipe84, Rokes, Corvi, Primitives, Caselli. Infine, Dylan, il Maestro americano, a cui possono dedicare un’intera serata (Mr Tambourine Band). Il loro cd “Coverband” esprime il loro orgoglio nell’essere stati tra i primi in Italia a promuovere il fenomeno attuale delle cover.Il pubblico ha dimostrato negli anni un affetto ed una stima sempre maggiori perle esibizioni dei Riding Sixties, interessanti come una lezione-concerto e divertenti come una festa liceale.
Diverse le personalità tra i componenti del gruppo: i due“vecchi” testimoni dell’epoca, Pietro Maria Tirabassi, voce e chitarra, e Enzo Civitareale, batteria e voce, che ha suonato con i mitici Corvi nel1970. I“giovani” aggiungono un tocco di attualità al sound del gruppo: Marco Bertogna (monsieur Bertognaque), basso e voce, Simone Rauso (il Rauso), voce e chitarra, e “il maestro” Alberto Bolli al piano e voce. Il “complesso” dei Riding Sixties, oggi imitatissimo, ha raccolto anche il consenso e, a volte, la collaborazione di artisti come Francesco De Gregori, Shel Shapiro, Luigi Grechi, Roberto Ciotti, Lello Panico, Fulvio Tomaino.
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