“Dalla bozza della riforma degli ammortizzzatori sociali proposta dal ministro Orlando emergono principi condivisibili anche se occorrerà verificare due aspetti: quale sarà il contributo della fiscalità generale al sistema, considerando che siamo in piena crisi e che ci vorranno molti anni prima che i fondi di solidarietà bilaterali siano in condizione di erogare un ammortizzatore sociale in grado di assicurare un sostegno al reddito. La seconda incognita è la contribuzione richiesta ai datori di lavoro con meno di cinque dipendenti, un elemento importante perché si riflette sul costo del lavoro e sugli stessi dipendenti.” Lo ha dichiarato in una nota Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alla riforma degli ammortizzatori sociali. “Resta aperta, inoltre, la questione delle politiche attive del lavoro: si parla, fra le altre cose, di rafforzamento dei fondi paritetici interprofessionali, un punto apprezzabile da realizzare, però, garantendo la piena agibilità a tutti i fondi attualmente esistenti. Anche il concetto di universalismo differenziato in ragione della grandezza aziendale e della difficoltà di gestione della vertenza appare condivisibile – rileva Capone – come pure l’estensione del contratto di espansione, l’azzeramento dei contatori Cigo e Cigs e l’estensione della Cisoa al settore della pesca. Positive le modifiche alla Naspi e alla Dis-coll, sebbene accanto all’introduzione di un meccanismo di maggior favore in ragione dell’età, andrebbe anche immaginato un ulteriore sistema di garanzia legato al territorio. Infine – conclude il sindacalista – sul lavoro autonomo, spesso lavoro dipendente mascherato, andrebbe fatto uno sforzo in più. Sarà pertanto necessario capire come tali misure verranno effettivamente declinate.”
Riforma Ammortizzatori. Paolo Capone, Leader UGL: “Misure condivisibili ma bisogna capire come attuarle”
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