Il check up delle strutture e dei luoghi pubblici e privati abbandonati, mostrare come gli edifici e gli spazi rigenerati hanno ridato vita ed energia al tessuto urbano e sociale, riflettere su quanto il futuro della capitale sia legato anche al recupero e al riuso dei beni ‘morti’ da tempo. Vuole offrire un colpo d’ occhio a tutto campo la mostra ‘Riscatti di Città’, la rigenerazione urbana di Roma’ che Palazzo Merulana propone fino al 17 febbraio come la più grande riflessione mai fatta su questo tema, uno sguardo multidisciplinare sullo scenario urbanistico e architettonico attraverso fotografia, grafica, video, disegni e tavole di progetti realizzati o da attuare. E’ un appuntamento pensato per gli specialisti – architetti, politici, amministratori locale, animatori di attività culturali e sociali – e per quanti hanno interesse a immaginare soluzioni alle difficoltà e ai problemi che hanno reso sempre più complessa la vita nella capitale.
I due giovanissimi curatori – l’ architetto Nicola Brucoli e il designer Carlo Settimio Battisti, direttori di TWM Factory e autori tre anni fa di un progetto di riqualificazione in una zona periferica romana – hanno condotto una mappatura accurata degli spazi in disuso e di quelli già recuperati nell’ intera città e messo a confronto con immagini e rendering le soluzioni più efficaci e quelle più problematiche per stimolare un dibattito che prevede anche con un ciclo di incontri su tematiche specifiche. I dati, per singolo municipio, sono eloquenti e forniscono un interessante quadro complessivo: i cinema rigenerati sono 47, quelli dismessi 31; gli edifici rigenerati sono 45, i dismessi 52; gli interventi urbani 12, le rigenerazioni temporanee 12, i vuoti urbani 14; gli interventi di street art di singoli artisti 21, i progetti di street art 13. In totale i siti coinvolti sono 243.
“Il tema della rigenerazione urbana ha acquisito una posizione centrale nella progettazione delle metropoli, – affermano Brucoli e Battisti – Il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e gli interventi in aree dismesse risultano necessari per un governo del territorio finalizzato al miglioramento della qualità della vita. La caratteristica comune di questi progetti è di avere come obiettivo quello di generare valore e di creare nuove dinamiche sociali in tessuti urbani che avevano perso i tratti di città”.
Uno spazio interessante è dedicato anche agli interventi dei campioni della street art che hanno prodotto un miglioramento effettivo in alcune zone della città e ai casi in cui l’ obiettivo non è stato centrato. Non è un caso che la mostra, patrocinata dall’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia, sia ospitata proprio a Palazzo Merulana, edificio storico abbandonato per decenni e recuperato recentemente grazie a un restauro felice che ne ha fatto la sede della Fondazione Cerasi e lo spazio espositivo dedicato alla ricca collezione d’ arte privata con la promozione di iniziative culturali di ogni genere
Rigenerare spazi in disuso, così rinasce la città
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