Si torna a parlare di leggi e regole che amministrano la vita e le attività del gambling. Si torna a parlare di divieti e di comunicazione, nella speranza che possa presso cambiare qualcosa nel panorama del gioco legale e pubblico italiano.
È questo quanto emerge dall’audizione dello scorso 7 aprile, in Commissione Parlamentare di Inchiesta sul gioco illegale e le disfunzioni del gioco pubblico. Un appuntamento di cruciale importanza sia per capire lo stato di saluto del settore sia per iniziare le discussioni su un possibile riordino normativo del comparto. “Una riforma che si fa ogni giorno più necessaria – è il commento di Davide Luciani, esperto di SlotMania – dal momento che il gioco d’azzardo di oggi è un’industria ad ampio respiro, di grande portata. Non possiamo dunque che accogliere con ottimismo e fiducia le nuove discussioni iniziate nelle sedi istituzionali”.
Tra i protagonisti del dibattito c’era Maurizio Fiasco, in qualità di rappresentate di Alcea, l’associazione che si occupa di studiare il gioco d’azzardo in tutte le sue possibili combinazioni, a partire dalla struttura stessa e dalla ramificazione del gambling italiano, con l’annoso problema delle concessioni. “Questo tipo di via libera pone il concessionario al riparo dalla conseguenze sociali e sanitarie personali che il congegno stesso implica – ha spiegato Fiasco – Nei paesi dove le ricerche sono più avanzare, come i paesi anglosassoni, non si prevedono né il monopolio né la concessione, ma la licenza. Perché la licenza responsabilizza l’impresa per tutti gli aspetti che riguardano la persona e la salute. Se da un’attività ‘for business’ si genera un danno, questo danno deve essere contenuto nel rischio d’impresa”.
La prima cosa che dovrebbe cambiare, nell’idea di Maurizio Fiasco, è quindi il sistema delle concessioni, nell’ottica di una sempre maggiore tutela dell’utente. “Il benessere del giocatore è infatti l’obiettivo principale di ogni azienda che opera nel gambling – conclude Luciani di Slot Mania – senza infatti tutela, responsabilità, trasparenza qualsiasi tipo di discorso sul gioco perderebbe di senso. Ben venga dunque una possibile riorganizzazione del sistema in un’ottica a favore del giocatore”.
In ballo infatti ci sono gli interessi di 18,5 milioni le persone adulte che giocano, di cui ben 1 milione e mezzo di giocatori problematici. “La soglia tra il ludico e il patologico si fissa con il denaro impiegato e ancor più con il tempo impiegato”, sottolinea ancora una volta Fiasco. Le nuove regole del gambling devono guardare proprio a questa tipologia di utenti.