RISTORANTE CASA MONTI IL DESIGN DI RICERCA FRANCESE INCONTRA L’OSPITALITA’ ALL’ITALIANA

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Casa Monti, terzo prestigioso indirizzo dell’offerta ricettiva del francese Leitmotiv Group, inaugurato a giugno 2024, apre il suo Ristorante, nel vivace ed eclettico quartiere Monti di Roma.
Una grande casa, firmata dalla interior designer francese Laura Gonzalez, con molteplici connessioni tra gli spazi che accolgono tanto i romani quanto i turisti di passaggio nella Capitale.
Tre luoghi per scoprire l’ospitalità di Casa Monti e apprezzarne l’offerta enogastronomica: un bar aperto dalla colazione alla cena, una sala ristorante con un patio e una terrazza al piano terra, oltre a un rooftop bar con una vista mozzafiato sulla Città Eterna, per sorseggiare un signature cocktail sui tetti di Roma.

Affacciati sul quartiere e sui tetti della città, gli spazi di Casa Monti infondono un’energia vitale a ogni ora della giornata: a partire dalla facciata del Settecento che rammenta che l’edificio fu un tempo dimora di una nobile famiglia.
Da via Panisperna 212, si accede al Ristorante Casa Monti che con la sua terrazza su via Cimarra e il patio interno, celebra lo stile di vita e la convivialità italiana.
Qui regnano i prodotti di stagione locali e il menù reinterpreta l’autenticità della cucina romana e italiana.
È con uno spirito dichiaratamente italiano che lo chef Umberto Tuccio, nato in Sicilia e cresciuto in Toscana, ha ideato i vari menù (colazione, pranzo e cena) del Ristorante, con l’obiettivo di rivelare la cucina romana pur abbracciando la diversità delle tradizioni culinarie dell’intero Paese, puntando sulla stagionalità degli ingredienti, sul rispetto della materia prima e su lavorazioni in grado di esaltarne sapori e odori nel momento dell’anno in cui è alla sua massima espressione.
“Un piatto semplice è molto spesso il più difficile da realizzare, è necessario partire dagli ingredienti, dalla loro profonda conoscenza, rifornirsi puntando su una materia prima di qualità, il più possibile di prossimità, e trattarla tenendo presente quanto può dare in termini di gusto, espressione, salubrità. Valorizzarla nella pietanza, raccontandone le sfaccettature e attingendo, in tal senso, alle ricette della tradizione, rivisitandole con cotture e tecniche contemporanee, ma che mantengano un piatto ben riconoscibile”, spiega lo chef, che ama che i suoi piatti siano sempre semplici, accessibili e autentici.
Dal Ristorante al bar, passando per il rooftop e il room service, lo chef firma e supervisiona la proposta culinaria di Casa Monti.

LA CUCINA AUTENTICA

Il menù cambia dalle tre alle quattro volte l’anno ed è composto a partire dalle ricette romane e italiane, pensate per esaltare i sapori degli ingredienti di qualità, ricercati con cura: così, dai banchi e dai fornitori locali arrivano i pomodori freschi, utilizzati in molteplici varietà, nel rispetto della stagionalità; il pecorino di prima qualità, presentato senza lattosio, per realizzare piatti inclusivi ma allo stesso tempo dalla resa eccellente; verdure di stagione, selezionate per esprimere tutto il loro sapore; carni di allevamenti locali e pesci della costa laziale e della bassa Toscana.
Tra gli antipasti spicca il vitello tonnato, ricetta contesa tra Francia e Italia, che qui è ricavato da un girello di vitello scottato e poi cotto sottovuoto a bassa temperatura; la ricetta dello chef Tuccio presenta una versione rivisitata di salsa tonnata, dove la maionese è ottenuta a partire dall’uovo pochè, lavorato con acciuga, cappero, tonno e brodo di pesce, per dare un’ulteriore spinta, completata, per bilanciare il piatto, con il fondo stesso del vitello. Si prosegue con l’immancabile carciofo alla giudìa, attualmente realizzato con la varietà di stagione, le mammole, che saranno reperibili fino ai primi di marzo. E, tra gli antipasti, appaiono anche i moscardini alla diavola, piatto con una materia prima proveniente dalle coste laziali o basso toscane, dalla spinta piccante garantita dal peperoncino fresco.
Nel capitolo dei primi non mancano i grandi classici della tradizione romana, tra tutti i tonnarelli cacio e pepe, preparati con uno speciale pecorino privo di lattosio e il pepe ricavato da una bacca di pepe verde fermentata, che rivela un aroma particolare dopo la tostatura, garantendo un sapore meno pungente ma più speziato, che ben si accompagna al pecorino realizzato con latte di pecore sarde, che pascolano in terreni dove sono presenti oltre duemila varietà di erbe spontanee differenti.
Altro caposaldo della cucina romana, l’amatriciana, è realizzata sempre con pomodori di stagione in molteplici varietà – dal San Marzano al Piccadilly, passando per il Piennolo, in base al meglio che è possibile reperire -, per esprimere tutto il sapore del sugo alla base della preparazioni; qui, oltre al pecorino senza lattosio è aggiunto il guanciale di qualità.
La convivialità e la condivisione tipiche delle tavole italiane e alla base del concetto di ospitalità di Casa Monti, si esprimono al meglio in un piatto “to share”, il tegame per due di tonnarelli al tartufo, che invita i commensali ad assaporare tutto il gusto di una ricetta semplice ma realizzata con ingredienti pregiati, condividendo la portata dalla stessa caratteristica pentola in rame. E si prosegue con una ricetta che rappresenta una rivisitazione di più tradizioni italiane, i bottoncini di baccalà alla puttanesca: dei cappelletti tirati a mano con pasta fresca all’uovo e farciti con baccalà mantecato profumato da scorza di limone – in un omaggio alla romanità, ma anche alla ricetta veneta -, conditi con un sugo che attinge dalle origini siciliane dello chef, dove profumi e sapidità si manifestano in un tripudio di pomodoro, olive, capperi e acciughe, in un racconto dei sapori italiani che va da nord, passa per il centro e arriva fino al sud.
Tra i secondi rivivono invece le radici toscane dello chef, l’importanza di trattare la materia prima al meglio e lasciarle esprimere tutta la sua bontà, un esempio: il filetto di rombo all’acqua pazza, realizzato con pesce di fondale cotto a bassa temperatura, con burro chiarificato e timo che ne esalta gli aromi; la pietanza esprime al meglio tutto il sapore del mare con il brodetto realizzato con la lisca del pesce, filtrato e poi versata al tavolo, su un piatto colorato e gioviale, dove oltre al filetto di pesce appaiono parisienne di patate cotte nello zafferano, sfere di pomodoro e verdurine.
Immancabile la carne, per gli appassionati, che potranno affidarsi ad un altro piatto tanto caro alla cucina romana, quello dell’agnello, presentato in carta sotto forma di costolette servite con patate al forno; anche qui, la ricerca della materia prima giunge nella maremma laziale, da cui proviene il carré che, dopo essere stato scalzato, viene ripassato e marinato con sale, erbe – tra cui timo e rosmarino – e un po’ d’aglio. Dopo la marinatura, la cottura avviene a bassa temperatura. Poi le costolette vengono scottate e nappate con burro alle erbe e ripassate in forno per ultimare ultimare il piatto.
Ad ogni cambio di stagione è un valzer di asparagi, puntarelle, fiori di zucca o di cavolfiori, ortaggi che rappresentano il meglio offerto dalla terra, per questo uno sguardo alla sezione contorni è sempre d’obbligo. Attualmente in carta il tris di cavolfiore gratinato, dove le tre varietà colorate del cavolfiore vengono cotte in un infuso di vaniglia per stemperarne l’odore, poi scottate, gratinate in una speciale panure di panko e ripassate con olio all’acciuga.
Tutti i piatti raccontano una storia fatta di tradizioni culinarie che si tramandano da lungo tempo e che sono rivisitate con attenzione per esprimere al meglio la ricerca del sapore, nell’idea che la resa di un buon piatto avvenga attraverso la sua autentica sostanza. Per questo la materia prima gioca un ruolo fondamentale nello studio fatto su ogni portata: si parte dagli ingredienti, che non devono mai essere troppi, ma sempre eccellenti e sublimati, in modo da conferire carattere ad ogni ricetta.
Nel capitolo dei dessert, le origini dello chef sono espresse nel cannolo e gelato al pistacchio, dove ogni parte della ricetta è realizzata in casa: dalla cialda tradizionale con aggiunta di un po’ di cacao nell’impasto, al gelato di pistacchio di Bronte, fino alla crema ricavata da ricotta di pecora sapientemente lavorata con sciroppo di zucchero per raggiungere il giusto punto di cremosità nella mantecatura a freddo. E in un incontro di tradizioni che valica le Alpi, giunge in tavola un dolce della tradizione francese come il craquelin profiteroles per due, presentato con un bignè tagliato a metà e farcito con panna, completato dal cappello croccante di craquelin e ultimato dalla colatura tiepida della salsa al cioccolato che avviene al tavolo, davanti agli occhi del commensale.
Un ruolo importante nella cucina di Casa Monti è ricoperto dalla panificazione, a partire dal rito del pane e olio, accompagnato da focaccia al sale Maldon e dai lievitati fatti in casa. Non mancano in tavola i grissini, le ciriole e le pinse servite al roofop, tutte preparazioni homemade.
La carta dei vini di Casa Monti presenta circa 90 etichette, referenze per lo più italiane con un buon 20% di bottiglie francesi, selezionate con cura. In egual modo è distribuita la selezione di Champagne e Franciacorta, con una spinta verso il Metodo Classico e l’italianità. Da nord a sud, il territorio italiano è percorso attraverso i suoi vitigni d’eccellenza, con una forte presenza di etichette laziali, che raccontano al meglio il territorio.

Il RISTORANTE

Al Ristorante di Casa Monti tutto è all’insegna dell’allegria e della convivialità con importanti riferimenti alla scena artistica italiana.
Appena entrati, ci si sofferma davanti al camino in ceramica blu-verde a tutta altezza, creato da Giuseppe Ducrot, artista romano, da sempre interessato alla scultura, mezzo espressivo che ha poi esplorato attraverso un’ampia gamma di tecniche. Il camino smaltato, realizzato appositamente per Casa Monti, è riccamente ornato eppure contemporaneo, e rimanda a un raffinato stile barocco, da sempre fonte di ispirazione per le sue opere insieme alla Roma Imperiale.
In uno spirito retrò, decine di opere incorniciate adornano le pareti: dettagli di opere del Rinascimento italiano, fotografie in bianco e nero della Dolce Vita, cartoline di Roma, disegni di artisti ispirati alla Capitale, schizzi colorati, litografie di Alberto Giacometti, vedute originali illustrate di Roma, collage contemporanei.
Con la sua intima terrazza affacciata sulla riservata via Cimarra, il Ristorante di Casa Monti celebra l’arte del mangiare all’aperto: a pranzo, i tavoli accolgono la clientela d’affari del quartiere con uno spirito conviviale e animato. La sera, l’atmosfera cambia completamente: luce a lume di candela, tavolate con tovaglie bianche, i gioiosi piatti di Bitossi, le colorate proposte dello chef, l’arte del vivere gli esterni di una casa italiana assume tutto il suo significato.
La Dolce Vita italiana è orchestrata nel rispetto di uno spirito volutamente ricercato ma anche di estrema rilassatezza ed eleganza naturale, dove l’accento è posto sulla spontaneità, la condivisione e la convivialità.

MENU PER OGNI SPAZIO E MOMENTO DELLA GIORNATA

Si comincia al bar, in uno spazio accessibile direttamente da via Panisperna: attorno all’ampio bancone, si può ordinare un caffè accompagnato da un cornetto o da un maritozzo con panna rivisitato dallo chef.
Oppure si può godere, nella sala ristorante, del menu colazione a buffet offerta non solo agli ospiti dell’hotel.
Si prosegue poi con un pranzo veloce, una merenda o, prima di cena, si può sorseggiare un bicchiere di vino all’ora dell’aperitivo. Il patio, spazio intermedio tra il ristorante e il bar, è un’ode a Monti, ai suoi vicoli e alle sue piazze nascoste: con la sua fontana e le pareti di verdi, è un’oasi tranquilla e intima, ideale a qualsiasi ora del giorno per una pausa di relax dal caos cittadino. Si sale fino al dopo cena sul rooftop per un signature cocktail, vista orizzonte.

L’HOTEL

Immaginato dalla decoratrice d’interni francese Laura Gonzalez come un rifugio per artisti (The Home of the Artist), l’hotel è un 5 stelle lusso, composto da 26 camere e 10 suite che si ispira alla vita bohémien e allo spirito artigianale che permea il Rione Monti, come alla Dolce Vita romana: sin dall’ingresso, un affresco artistico e poetico, ispirato ai pini romani, invita a salire ai piani superiori.
Entrando nella hall, la percezione è quella di un’antica casa romana popolata da muse e miti italiani: qui, due grandi anfore contemporanee disegnate dall’artista Filadelfio Todaro, là, busti femminili greco-romani scolpiti in gesso da Marina Mankarios mettono in rilievo il logo di Casa Monti. Nella biblioteca, prevale ancora una volta l’impressione di soggiornare nella dimora di un artista: vasi colorati, scatole antiche, bassorilievi elaborati, piatti decorativi, candelabri allegorici, fermalibri ornati di uccelli e scatole di biscotti in ceramica dipinte a mano compongono un insieme eclettico tra libri di pregio e opere dedicate alla letteratura, alle arti visive e all’artigianato romano.
“I romani curano i loro interni, sanno comporre universi singolari, moltiplicare i riferimenti creativi. Ho immaginato Casa Monti come una casa romana dall’atmosfera intimista; affacciata sul quartiere, invita i romani ad approfittare dei suoi spazi. Sin dall’ingresso, sono stati realizzati numerosi affreschi – intreccio di disegni e pitture nelle sfumature del verde – a cura di artisti e decoratori milanesi. Si ispirano ai pini a ombrello e alle nuvole che formano le rondini, indissociabili da Roma ai miei occhi: un piano dopo l’altro, ritroviamo numerose allegorie attorno agli uccelli, simbolo di libertà. Roma è anche un’inesauribile fonte di referenze architettoniche da cui ho attinto l’ispirazione” spiega la interior designer Laura Gonzalez che ha firmato il progetto.
Mentre i pavimenti del terrazzo sono realizzati secondo lo stile veneziano, il disegno geometrico del pavimento del bar assume le più italiane tonalità cappuccino. Nel ristorante prevale invece il cotto, mentre il parquet in diverse essenze, ornato come nei palazzi romani, riveste le suite e il rooftop bar.
L’illuminazione radente e leggermente aranciata scelta per gli spazi interni imita la golden hour romana, il cui colore è diverso da quello di ogni altra città: piantane, lampadari, candelabri, plafoniere e una miriade di paralumi danno l’impressione di essere a casa.

ABOUT LEITMOTIV GROUP

Con due proprietà esclusive al suo attivo in Francia – l’Hotel Cœur de Megève nel cuore delle Alpi e La Fantaisie nel 9° arrondissement di Parigi – il gruppo familiare Leitmotiv apre Casa Monti a Roma, a giugno 2024. Un luogo speciale, intriso di creatività, tra le cui mura si assapora la Dolce Vita, nel cuore della capitale italiana.

Gruppo alberghiero creato dalla famiglia Kampf nel 2017, Leitmotiv immagina indirizzi esclusivi che rivisitano la nozione di “lusso casual”, dove predominano il desiderio di generare nuove connessioni ed emozioni e la spontanea generosità del personale. La gioia di vivere permea l’atmosfera.

Attraverso indirizzi selezionati (Megève, Parigi, Roma), il gruppo alberghiero a conduzione familiare immagina luoghi d’ispirazione e ispirati, scommettendo su una decorazione d’interni lungimirante, firmata di volta in volta da Sibylle de Margerie, Martin Brudnizski o Laura Gonzalez, e puntando su concetti di ristorazione contemporanei.
Ogni hotel stabilisce una connessione essenziale con lo spirito del luogo, che si tratti di un’atmosfera alpina, dell’arte del vivere parigina o della dolce vita italiana.

https://it.casamontiroma.com/