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Noto per aver vinto come ‘Miglior Regia’ al Tuscany Web Fest grazie alla webserie “One Shot” e per l’importante premio per la migliore sceneggiatura con il cortometraggio “Something about you” grazie al quale giunge in finale all’Hollywood Screenings.
Il regista Simone Albano lavora con nomi noti del panorama cinematografico e dalla primavera del 2020 sviluppa la miniserie intitolata Road; il materiale proviene dalla sua permanenza di due anni in Australia e decide di procedere al montaggio proprio dal mese di Marzo dello scorso anno. Nasce e prende forma così una storia a puntate, il cui primo episodio è andato in onda qualche giorno fa e si attende la prossima settimana l’uscita del secondo.
Come nasce Road? C’è un momento o episodio in particolare in cui hai pensato “tramuterò la mia esperienza in racconto”?
Road nasce un po’ per caso, ero chiuso in casa durante il lockdown come la maggior parte degli italiani e per passare il tempo ho deciso di riordinare e riorganizzare tutti i miei HDD. Mi sono ritrovato così a spostare mille video della mia esperienza australiana che non rivedevo da tempo, e poi ho trovato una cartella con all’interno il file che mi ha fatto pensare a ROAD, e qui ti rispondo alla seconda domanda. C’era un video in particolare che riguarda gli ultimi episodi di Road, ossia l’incontro con degli italiani immigrati in Australia da oltre quarantacinque anni, ma che hanno vissuto in un luogo sconosciuto, magico, fermo nel tempo. Ed è lì che mi sono detto…”Questa storia va raccontata”.
Parlare di viaggi fino a farne una vera e propria storia a puntate. Quindi, deve piacerti molto viaggiare?
Io ho scoperto il piacere di viaggiare proprio grazie all’Australia. Prima del 2013, anno in cui mi sono trasferito a Melbourne, non avevo mai fatto nessun viaggio, quindi posso dire molto timidamente che il mio primo vero volo oltreoceano è durato quasi 30 ore ed è stato lunghissimo. Poi, una volta scoperta l’Australia, non ho mai più smesso di viaggiare ed ho scoperto un nuovo Simone.
Tre posti nel mondo che hai visitato
Li dico in ordine sparso: America, Indonesia e Nuova Zelanda, quest’ultima mi è rimasta nel cuore dopo aver esplorato per circa un mese l’isola del nord e vorrei tornarci per finire il mio viaggio esplorando anche l’isola del sud.
Due mete che ti piacerebbe esplorare
Ho sempre sognato l’Alaska e l’Asia, in particolare in Giappone.
Tornando alla serie, riepiloghi di cosa trattava la prima puntata?
Il primo episodio spiega proprio il mio viaggio, la mia partenza e le prime impressioni di un luogo a me del tutto nuovo. E poi anticipa quello che sarà il mio viaggio da lì in poi.
Ci racconti la trama del secondo episodio che uscirà a breve?
Nel secondo episodio svelo finalmente la finalità del progetto documentaristico che andrò a riprendere nel corso del mese che sarò in viaggio.
Attraverso la mia videocamera racconterò l’esperienza di alcuni ciclisti appartenenti ad una ONLUS che intraprenderanno un viaggio lungo 4000 km partendo da Sydney fino al cuore dell’Australia, Uluru. Una missione quella di raccogliere fondi da donare alle scuole e ai bambini con disabilità motorie. Tra gli incontri di maggior importanza c’è quello con Turia Pitt, una ragazza di ventotto anni che porta con se una storia unica…
Non posso svelarvi altro per il momento ma posso invitare i lettori a visionare la prima puntata sul mio Youtube e rassicurarli anche del fatto che la prossima settimana troveranno la seconda puntata sempre sul medesimo canale al seguente link: