«Mi sembra che il centrodestra sia fortemente orientato su un nome di tipo manageriale, non prettamente politico. Noi di Fratelli d’Italia riteniamo Andrea Abodi sindaco di Roma un’ottima opzione. Se poi chiamassero me non rifiuterei».
Andrea De Priamo, capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio, non ha dubbi: Abodi, il manager 60enne da quattro anni a capo dell’Istituto per il Credito Sportivo e consigliere dell’Associazione bancaria alle prossime elezioni comunali nella Capitale sarebbe un «candidato vincente», per tutta la coalizione. Un “uomo del fare”, che risponderebbe alla figura civica cercata da Meloni, Salvini e Berlusconi, dopo il no di Guido Bertolaso, impegnato come commissario straordinario nella difficile e caotica campagna di vaccinazione in Lombardia. Ma anche un nome poco popolare, che rischia di scontare la minor fama rispetto alla sindaca uscente, Virginia Raggi, e al possibile candidato del centrosinistra di cui si è parlato negli ultimi giorni, l’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
LA COMPETIZIONE CON RAGGI E GUALTIERI
«Su Bertolaso – dice De Priamo a La Gazzetta di Roma – si può solo prendere atto che è impegnato in altre attività e delle sue dichiarazioni. Abodi lo conosco come una persona capace e un uomo d’azienda sempre apprezzato per le sue abilità. Dovesse essere lui il candidato ci preoccuperemo di farlo conoscere in maniera adeguata alla città. Non abbiamo paura di Gualtieri. Non è stato confermato come ministro e questo è un segnale: il suo lavoro non è stato giudicato imprescindibile. Ma fosse lui il candidato non lo sottovaluteremmo, come non sottovalutiamo nessuno. Nemmeno la sindaca Raggi, che continua a perdere pezzi, ma sta utilizzando il suo incarico per una costante campagna elettorale. Tuttavia sono certo che i romani non intendano riconfermarla dopo averlo vista all’opera in questi cinque anni».
Abodi si è preso del tempo per pensarci, mentre non è ancora chiaro cosa ne pensino Lega e Forza Italia. Di sicuro, ripete il consigliere «il candidato lo sceglieremo assieme», ma per farlo serve convocare quel tavolo nazionale sulle prossime elezioni comunali «che Giorgia Meloni ha sollecitato molto negli ultimi tempi, per fare presto, visto che le elezioni sono alle porte». Ancora non c’è una data certa: ma quasi sicuramente entro ottobre si conoscerà il nuovo sindaco della Capitale. Secondo alcuni Matteo Salvini vorrebbe per Roma un candidato più identitario e legato a Fratelli d’Italia, per poi avere l’opzione sul presidente di Regione.
«IO CANDIDATO SINDACO? SE ME LO CHIEDESSE IL PARTITO…»
Nel totonomi degli ultimi mesi, però, era comparso anche quello di De Priamo. «Fantapolitica – assicura – ne hanno parlato solo alcuni giornali e di sicuro non posso autocandidarmi. Ma mi ha fatto piacere leggerlo. Se lo farei? Ovviamente fare il sindaco di Roma è un incarico che farebbe tremare i polsi a chiunque, una grande responsabilità, però se il mio partito me lo chiedesse sicuramente accetterei».
Tre le priorità per Fdi nei prossimi cinque anni a Roma: «La prima è creare una stagione costituente per rivedere i poteri e lo status della Capitale. Poi il rilancio delle attività turistiche e commerciali, messe in ginocchio dalla pandemia, con misure che abbattano i costi superflui e diano supporto a queste categorie. Infine le infrastrutture: una cura più seria del trasporto pubblico, in particolare su ferro, per rendere la città davvero competitiva con gli altri grandi centri italiani ed europei».
Giacomo Andreoli