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Si è svolta oggi, nel piazzale principale dell’Azienda Ospedaliera Sant’andrea di Roma, la prima Assemblea Partecipata dei Lavoratori organizzata, dalle sigle sindacali Nursing Up, SI-cel, CSE sanità, Nursind e SINLAI.
Per la prima volta perché dell’Azienda Sant’Andrea non era mai successo che venisse organizzata un’assemblea dei lavoratori solo ed esclusivamente per dar loro voce, oltre alla possibilità di sviscerare quelli che sono i problemi fondamentali.
Dopo una breve introduzione dei sindacalisti organizzatori Di Luca (Nursind), Condito (CSE Sanità), Capolupo ( Nursing Up) e Minadeo (SI-cel), la parola è passata ai lavoratori che si sono avvicendati al megafono per esporre diverse problematiche, le quali hanno toccato temi scottanti: il destino di decine di lavoratori precari assunti per l’emergenza sanitaria, il perché sia esaurito il fondo ex art per gli straordinari 2020, il tempo tecnico che non viene più monetizzato dall’Azienda da fine 2020, gli spostamenti dei lavoratori da una unità operativa ad un’altra senza un reale filo logico, le fasce di progressione economica, la spesa di centinaia di migliaia di euro per la costruzione di un container che a poco è servito e che è attualmente inutilizzato, il sovraffollamento del Pronto Soccorso e la reale difficoltà in cui si trovano a lavorare OSS ed infermieri, l’avvicendarsi di diverse specialistiche nelle varie Unità Operative che mettono a dura prova la capacità di adattamento dei lavoratori.
Visto che nessun dirigente dell’Azienda ha accettato l’invito a partecipare in prima persona all’assemblea e che nessun delegato di sindacalisti e lavoratori è stato ricevuto dagli stessi, al termine Di Luca, Condito, Minadeo e Capolupo si sono impegnati a mettere per iscritto tutte le istanze dei lavoratori per farle arrivare ai vertici aziendali, sperando di poter dare delle risposte alle decine di domande scaturite nel corso dell’assemblea.
I sindacalisti organizzatori si sono detti molto soddisfatti della riuscita dell’assemblea partecipata, che ha avuto una buona partecipazione ed ha dato la possibilità a chi per anni ha chinato la testa, ai poteri forti sia datoriali che sindacali, di dire la propria in un ambiente protetto.
Un momento di tensione si è registrato poco prima dell’inizio dell’assemblea quando un rappresentante sindacale ha fissato delle bandiere nel mezzo della fontana all’ingresso principale del nosocomio e si è rifiutato di toglierle dopo l’invito della vigilanza e della Polizia, che ha presidiato l’intera assemblea.