Il 24 Febbraio tutte le centraline ARPA Lazio di monitoraggio della qualità dell’Aria di Roma, hanno dato risultati pessimi con superamento dei limiti consentiti del PM10 in tutti i monitoraggi registrati. Il limite di legge dei 50 ug/m3 (microgrammi per metro cubo di aria), è stato superato tra il 21 e il 23 febbraio già nelle centraline di Preneste, Fermi, Tiburtina, Malagrotta, ma i dati prodotti oggi da ARPA hanno mostrato che il superamento ha riguardato nella giornata di ieri tutte le 11 centraline attive in città, con un picco alla centralina di Via Tiburtina, una di quelle più esposte all’inquinamento da autovetture.
Preneste – 66 ug/m3
Francia – 75 ug/m3
Magna Grecia – 65 ug/m3
Villa Ada – 65 ug/m3
Guido – 67 ug/m3
Cavaliere – 76 ug/m3
Fermi – 82 ug/m3
Bufalotta – 89 ug/m3
Cipro – 77 ug/m3
Tiburtina – 96 ug/m3
Malagrotta – 94 ug/m3
dati Arpa Lazio
“A Roma lo Smog è alle stelle e aumentano i rischi per la salute – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – ma dal Campidoglio arrivano solo risposte inutili come i blocchi ridicoli predisposti contro le poche vecchie auto fermate. Il picco di polveri sottili è diffuso in tutto il territorio romano ed è chiaramente causato dall’enorme numero di auto private in circolazione in ogni angolo della città. Del resto, in questo drammatico periodo, bisognava potenziare il TPL garantendo il distanziamento a bordo dei convogli e delle vetture, dando così la possibilità di lasciare a casa le auto; invece abbiamo assistito e continuiamo ad assistere alla diminuzione del servizio TPL, ancora oggi ci sono stazioni di metro chiuse, tram sospesi, chilometri inutilizzati di binari, per non parlare dell’ultima marcia indietro anche sulla realizzazione di ciclabili”.