(Adnkronos) – Marano sul Panaro Modena 21 gennaio 2025 – Elena Salda, ceo di Cms di Marano sul Panaro, rilancia l’impegno degli imprenditori emiliani sui principi Esg, ai quali invita aggiungere il fattore “H”, health, human e happiness. «Sono convinta che fare impresa in modo sostenibile sia una responsabilità dell’imprenditore il cui ruolo sociale non può essere delimitato dai muri della propria azienda ma si estende al territorio e verso gli stakeholders; è assolutamente necessaria l’adozione di una serie di obiettivi e di pratiche che rispondono innanzitutto a un’etica del benessere collettivo, senza il quale non c’è futuro. Il concetto chiave è che l’azienda rappresenta un attore della società e deve tenere conto delle conseguenze e delle ricadute delle proprie azioni nel lungo periodo. Un principio essenziale sul quale, ne sono certa, possono convergere tutti gli imprenditori emiliani, per i quali la responsabilità sociale dell’impresa non è solo una questione di business ma di approccio strategico». Elena Salda, Ceo di Cms, l’azienda di Marano sul Panaro leader nelle costruzioni meccaniche conto terzi nei settori del packaging, ha deciso di mettere a fuoco queste argomentazioni in concomitanza con prese di posizione sempre più dure, provenienti in particolare dagli Stati Uniti, sugli obblighi imposti dai criteri Esg. Sul fronte americano, è in atto un processo di semplificazione delle procedure green e anche delle richieste verdi avanzate alle aziende – cui si ricorda che la finalità prima è il business e la crescita connessa, seppure nel rispetto generale del contesto -si guarda all’Unione Europea come una realtà dove, in generale, le voci Esg rischiano di diventare un asset per la comunicazione e il marketing aziendale, quasi dimensioni usurate nella riconcorsa all’acquisizione di etichette per trarne un beneficio commerciale. Una lettura che secondo Salda trascura assolutamente un’inclinazione autentica degli imprenditori italiani e ancor di più di quelli di ultima generazione, che hanno preso le redini delle aziende attraversando un inizio di secondo Millennio con crisi ricorrenti. «La scelta di essere aziende sostenibili attiene innanzitutto a una consapevolezza culturale propria – continua la Ceo– e non certo primariamente a una scelta di profitto. Anche perché – aggiunge – fare impresa in ottica sostenibile richiede spesso investimenti i cui ritorni non sono certo immediati». Ciò non bastasse, prosegue, «chi può pensare oggi, in Europa, che salvaguardare l’ambiente, promuovere il benessere dei propri collaboratori in azienda, avere una etica di gestione siano aspetti secondari di un business plan di successo?». Anzi, rincara Salda «Andrebbero ulteriormente implementati i principi Esg, aggiungendovi un’H, espressione di health, human e happiness», come l’interpretano i manager Massimo Lapucci e Stefano Lucchini nel loro recente «Ritrovare l’umano». «Nulla di nuovo sotto il sole- dice Salda- Gli antichi definivano le città in due modi: “Urbs”, città delle pietre e “Civitas”, città delle anime. Il Professor Stefano Zamagni, padre della economia civile, ci ricorda che le aziende che si occupano delle Urbs sono destinate a fallire, quelle che si occupano invece della Civitas svolgono correttamente il loro ruolo sociale e saranno le uniche che continueranno a fare profitto.» In sostanza, il mondo economico ha necessità di perseguire un paradigma sulle dimensioni ESG, arricchite dalle dimensioni di salute e felicità, su cui basare un nuovo patto sociale e un nuovo umanesimo». Un paradigma che, conclude l’imprenditrice, «è sinonimo di armonia tra il risultato economico aziendale, il soddisfacimento dei propri bisogni e il rispetto delle altre persone e dell’ambiente che ci circonda». Francesca Schenetti giornalista professionista Ti Lancio, agenzia di stampa quotidiana
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Salda (cms) lancia un appello: ‘Facciamo Impresa Green: ma come scelta di responsabilità, non di profitto’
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