SALUTE. RIZZELLO (CAMPUS BIO-MEDICO): SPORT ESASPERATI CAUSANO DOLORI SPALLA “RIABILITAZIONE FONDAMENTALE PER RECUPERO FUNZIONALE PRIMA E DOPO INTERVENTO”

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Roma – Anche in piena pandemia la traumatologia del Campus Bio-medico di Roma ha sempre proseguito la sua attivita’ e continua a farlo. Traumi e lesioni non sono mancati anche in piena crisi sanitaria. L’agenzia di stampa Dire con Giacomo Rizzello, responsabile dell’Uos di Traumatologia dell’Universita’ Campus Bio-medico di Roma ha affrontato le patologie piu’ comuni che affliggono la spalla per capire sintomi da non sottovalutare ma anche i trattamenti possibili.

– Le patologie, Covid a parte, vanno avanti come ad esempio la
sindrome da conflitto sub acromiale che e’ una delle piu’ frequenti cause di dolore alla spalla. Ma di che cosa si tratta e quali sono i fattori di rischio?

“La sindrome da conflitto sub acromiale consiste nel compressione
della struttura costituita dai tendini, della struttura della cuffia dei rotatori e dall’apparato muscolo tendineo della cuffia dei rotatori nonche’ dalla borsa tra le due strutture ossee. Dal punto di vista ezipatogenetico differisce in due classi ovvero il conflitto primario e quello secondario. Nel primo caso parliamo di cause estrinseche al tendine e funzionali ovvero che portano ad un restringimento dello spazio dove dovrebbe scorrere il tendine. Oppure le cause possono essere strutturali come nel caso in cui si verificano le alterazioni dell’acromion. Come nel caso di forma uncinata oppure condizioni atrosico degenerative acromion claveari che portano alla formazioni di osteofiti che restringono lo spazio e danno fastidio al tendine. Il conflitto secondario invece parte da una tendinopatia degenerativa del tendine per cui anche una ipotonia muscolare determina che la
cuffia dei rotatori non assolva al compito di mantenere la testa
dell’omero centrata nella glena e quindi si verifica una traslazione superiore che genera appunto questo conflitto. Altra situazione soprattutto nei giovani atleti o nei lavoratori manuali, che portano spesso il braccio sopra la testa, in questo caso possono verificarsi delle instabilita’ per cui la testa dell’omero si sposta superiormente generando questo tipo di conflitto”.

– Semplificando il concetto per coloro che non sono addetti ai
lavori, quando e’ bene non sottovalutare il dolore alla spalla e
recarsi da uno specialista? Esistono trattamenti alternativi alla
chirurgia?

“La sintomatologia inizia con il dolore che all’inizio soprattutto nell’esecuzione dei gesti come portare il braccio sopra la testa, poi il dolore sopraggiunge anche a riposo e di notte e questo si verifica quando si infiamma il tendine. In questo caso il primo approccio e’ sempre quello di tipo conservativo attraverso l’utilizzo di antifiammatori,iniezioni di cortisteroidi e anestetici per superare l’infiammazione. Certamente e’ molto importante anche la riabilitazione che da una parte deve mirare a recuperare il movimento passivo dall’altra deve riequilibrare i muscoli della cuffia dei rotatori in modo da conferire una migliore funzionalita’. Quando questo non funziona si puo’ pensare all’intervento chirurgico che si esegue in artroscopia con dei piccoli accessi e mira a trattare le piccole instabilita’ che possono essere la causa di questo tipo di
patologie soprattutto negli atleti”.

– Oltre determinate categorie di lavoratori o gli sportivi ci
possono essere altri soggetti piu’ esposti per eta’ a questo tipo
di disturbi?

“Si’. L’infiammazione della borsa che si trasferisce sul tendine
con una tendinopatia degenerativa, che favorisce la lesione del
tendine, si verifica soprattutto nei pazienti anziani in cui si
hanno alterazioni artrosiche a livello dell’acromion e dell’articolazione acromion-claveare cioe’ di quelle strutture che costituiscono il tetto dello spazio dove scorre il tendine. Questo favorisce la degenerazione del tendine e un tendine degenerato si puo’ lacerare e rompere anche solo con un trauma leggero. La caduta ad esempio su un tendine sano non porta a lesioni mentre su un tendine degenerato porta frequentemente ad una lesione del tendine”.

– Pensando di rafforzare il sistema tendineo e scheletrico la
prevenzione che ruolo svolge? E quanto e’ importante la
riabilitazione pre e post intervento?

“La riabilitazione e’ molto importante soprattutto per il
mantenimento dell’articolarita’ passiva e il riequilibrio funzionale sia per prevenire la lesione che nel preparare all’intervento. Ma e’ fondamentale anche nel recupero successivo all’operazione chirurgica. In particolare facciamo l’esempio degli sportivi che praticano pallavolo, pallacanestro, nuoto che utilizzano frequentemente l’arto in intrarotazione, riequilibrare la rotazione esterna che e’ il movimento che fanno di meno proprio per il tipo di attivita’ sportiva che praticano puo’ conferire un miglioramento della funzionalita’ della spalla. Per quanto riguarda invece il paziente anziano ovviamente bisogna mantenere l’attivita’ passiva perche’ una spalla che fa male e che rimane ferma tende ad irrigidirsi sempre di piu’ ed e’ difficilmente recuperabile dal punto di vista articolare. Piccoli esercizi di mantenimento dell’articolarita’ passiva che di riequilibrio muscolare possono essere molto utili per prevenire la lesione. Nel primo periodo post intervento e’ importante quando portare un tutore, bisogna concentrarsi nelle prima 4 settimane, sul recupero dell’articolarita’ passiva. Dopo questo periodo si inizia ad utilizzare il braccio nell’attivita’ della vita quotidiana e si attua un programma di rinforzo e di riabilitazione funzionale che portera’ ad una ripresa completa. Nel caso degli sportivi la possibilita’ di tornare ad allenarsi non e’ prevista prima pero’ dei 3 o 4 mesi dall’intervento”.