“L’utilizzo dei fondi del Recovery Fund deve avvenire contestualmente al superamento dei limiti imposti dal DL 95/2012, cosiddetto ‘spending review’, e dei vincoli introdotti dal DM 70, che ha mostrato tutte le sue criticità con la crisi pandemica. Occorre una riforma strutturale del SSN e una rete ospedaliera che garantisca un’offerta sanitaria coerente con la reale domanda di salute da parte dei cittadini”. Lo ha detto Barbara Cittadini, Presidente di AIOP, l’Associazione Italiana Ospedalità Privata, intervenuta in audizione alla 12a Commissione Igiene e Sanità del Senato in merito al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Tra le proposte illustrate dall’AIOP, “la definizione degli standard di eccellenza per classificare “l’ospedale sicuro”; l’introduzione di criteri premianti legati alle performance cliniche; il trasferimento del know how sul territorio per omogeneizzare i servizi; la riduzione della mobilità passiva non fisiologica e delle liste di attesa; la creazione di reti della salute e di banche dati per la condivisione delle informazioni; la revisione dei tetti di spesa; la promozione dell’internazionalizzazione del sistema sanitario italiano”.
“Non è più accettabile, ma soprattutto è controproducente, un approccio che prevede solo tagli lineari, spesa a silos e blocco delle risorse – ha chiarito Cittadini – ed è improcrastinabile la revisione dell’attuale sistema tariffario. Scelte indispensabili per avere una reale offerta pluralistica e la piena realizzazione del principio di libera scelta del cittadino. La componente di diritto pubblico e quella di diritto privato possono lavorare in sinergia per garantire una sanità efficiente, che veda la salute non come costo per il bilancio pubblico, bensì come investimento per il benessere sociale ed economico del Paese, una filiera organizzata sulla base delle esigenze delle persone, per ricercare il massimo valore dell’assistenza ospedaliera”.
“Con le sue oltre 550 strutture presenti sul territorio italiano – ha precisato – l’AIOP, che rappresenta il 49% del numero totale degli istituti di cura, lavora per migliorare l’accessibilità alle prestazioni sanitarie e la continuità assistenziale. In questa direzione, sarebbe utile un coinvolgimento della componente di diritto privato con regole di ingaggio tali da razionalizzare la spesa e ridurre il costo sociale per la collettività, prevedendo, ad esempio, la creazione di un network tra MMG e ospedali con assistenza post ricovero”.
Secondo la Presidente Cittadini è “necessario poi aumentare il livello di digitalizzazione dell’intero sistema sanitario e investire in innovazione tecnologica, inserendo nelle prestazioni a carico del SSN quelle svolte a distanza o a domicilio. Prioritario, anche, realizzare un sistema informativo per la continuità assistenziale; creare uno standard di cartella clinica elettronica unico in Italia; ampliare i LEA a servizi sanitari ad alto valore aggiunto, come la telemedicina”.