“Sono tanti, troppi ormai gli incidenti che vedono coinvolti i mezzi dell’emergenza-urgenza e i loro equipaggi. La tragica morte nelle Marche di Simone Sartini, un nostro giovane iscritto salutato dallo straziante suono delle sirene dei mezzi dei colleghi durante le esequie, ha acceso i riflettori sui rischi che questi autentici eroi corrono ogni giorno. Alcune ore fa un’altra autoambulanza è rimasta coinvolta in un incidente a Milano, a fine novembre è accaduto a Roma. Tutto questo a fronte di condizioni di lavoro e di sicurezza inaccettabili” dichiarano congiuntamente il Segretario Nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano e Giuseppe Catalano, responsabile del Coordinamento Nazionale Emergenza Urgenza. “Da tempo abbiamo elaborato una Proposta di Legge, che è stata consegnata ad alcuni parlamentari nella passata legislatura, e che ora siamo pronti a consegnare nelle mani del Ministro della Salute Schillaci, per riformare e innovare il sistema. Punto cardine del nostro progetto – proseguono i sindacalisti – è anche il riconoscimento giuridico di una figura professionale di alto profilo: l’operatore esperto dell’emergenza. Questa dovrà assorbire al suo interno anche gli Autisti Soccorritori, oggi sospesi in un limbo contrattuale e giuridico, regolamentandone le condizioni di accesso, le modalità di formazione, il ruolo e le competenze professionali per consentire una interazione costante con medici ed infermieri che assicuri ai cittadini il miglior servizio per 365 giorni l’anno. Chiediamo di unificare sul territorio l’emergenza-urgenza, coordinandola attraverso una cabina di regia nazionale, per evitare difformità nell’erogazione dei servizi e nella formazione degli operatori. Riteniamo assolutamente essenziale un intervento per dare garanzie giuridiche, di sicurezza e previdenziali. Basti pensare che ad oggi il lavoro che si svolge sui mezzi di soccorso non è considerato usurante. Questo ed altro deve l’intera nazione a questi eroi dimenticati e silenziosi, ogni giorno impegnati a prestare assistenza ai cittadini” concludono Giuliano e Catalano