Nei 25 pezzi in gara prevalgono la dance e i sentimenti
Un tripudio di elettronica, dance e canzoni con cui scatenarsi davanti allo schermo. Possono essere riassunti così i 25 brani in gara al 72esimo Festival di Sanremo, in programma dall’1 al 5 febbraio. Oggi i pezzi sono stati presentati in anteprima alla stampa e – dopo il primo ascolto – sembra essere chiaro che la terza edizione condotta da Amadeus sarà all’insegna della leggerezza e dei riferimenti costanti alle influenze anni 70/80. Ci sarà sicuramente da ballare.
È Dargen D’Amico l’apripista di questa corrente alla kermesse. Il rapper e produttore, non a caso, canta ‘Dove si balla’ e – sin dalle prime note – è come essere trasportati in una discoteca. Punta all’effetto stupore l’artista, al secolo Jacopo D’Amico, che sul palco del Teatro Ariston si lascerà andare con un pezzo ‘fuori dalle righe’. Ci si continua a scatenare con la coppia Ditonellapiaga-Donatella Rettore. Di ispirazione esplicitamente ‘rettoriana’ (e più nello specifico a ‘Kobra’), ‘Chimica’ è un pezzo malizioso al punto giusto che rimarrà impresso. Il beat prepotente è la cornice perfetta per il racconto di una passione travolgente, che tira in ballo anche le suore. Già qualcuno vede una polemica dietro l’angolo.
Ritmi latineggianti e suoni decisamente estivi per Ana Mena in ‘Duecentomila Ore’: ricorda molto Elettra Lamborghini ma è ben lontano il livello dell’ereditiera. La 24enne spagnola non convince. All’opposto Gianni Morandi: la sua ‘Apri tutte le porte’ farà sorridere gli appassionati della musica anni 70. Scritta da Jovanotti, è una di quelle che farà alzare in piedi anche il pubblico del Teatro Ariston. Perderla per uno spoiler sarebbe stato un vero peccato. Pop provocatorio per La Rappresentante di Lista che porta uno tra i brani più validi dei 25: un pezzo scatenato, folle e originale. La voce di Veronica Lucchesi e il tocco di Dario Mangiaracina sono sempre una garanzia.
Si tende più al rock con Achille Lauro e Rkomi. Il primo torna con una ‘Rolls Royce’ 2.0 ma ben lontana da quell’incisività: ‘Domenica’, questo il titolo del brano, racconta di un’overdose di amore scandita dal suono delle chitarre, vere protagoniste oltre la voce del cantautore. Il secondo, dopo aver vissuto un 2021 pieno di successi, è pronto a scuotere il teatro con ‘Insuperabile’. Suoni elettronici e chitarre distorte si fondono in un pezzo che scalerà le classifiche.
Parlando di hit, non poteva non realizzarne una sangiovanni. Il 19enne fa volare ‘Farfalle’ in quella che è un’assoluta ‘banger’, come si dice in gergo. L’ex Amici, sulla scia di ‘Malibù’, porta una canzone movimentata, una up tempo di cui sentiremo parlare anche dopo il festival. Non convince pienamente, invece, Aka7even. Compagno di scuola di sangio ad Amici ma un po’ sottotono rispetto a lui in questa occasione. ‘Perfetta così’ non spicca per l’originalità del testo: un invito a guardare oltre difetti e imperfezioni. Dopo il lancio del precedente ‘6 PM’, forse, ci si aspettava di più.
Rimanendo in tema ‘Amici di Maria De Filippi’, quest’anno tornano anche Irama ed Emma. Archiviati i ritmi scatenati del precedente Sanremo, il cantautore lancia una ballad in cui fa sfoggio di tutta la sua vocalità: parte intimo per poi esplodere nel ritornello. Sicuramente farà strada in classifica. La giudice di X Factor, alla stessa maniera, usa tutta la potenza della sua voce in un brano dall’ampio respiro (‘Ogni volta è così’), scritto da Dario Faini e Davide Petrella. Al primo ascolto, il pezzo sembra un classico della Marrone.
Rimane nel suo range anche Noemi con ‘Ti amo non lo so dire’. Nonostante ciò, la cantautrice riesce a cucirsi addosso una canzone elegante che non delude e che sarà da cantare a squarciagola ad ogni sua performance. Si sente anche qui l’influenza di Dario Faini, che aggiunge un tocco di magia in più. Giusy Ferreri è tra le sorprese di questo Sanremo 2022. La sua ‘Miele’ è già uno dei pezzi più riusciti della carriera, saprà attrarre pubblico e radio. Ha, di certo, tutte le carte in regola per posizionarsi bene a fine kermesse.
Emozionante e sempre impeccabile è Michele Bravi. ‘Inverno dei fiori’ segue la scia del suo ultimo disco, ‘La geografia del buio’, e fa esplodere tutta la potenza vocale dell’artista. Non poteva scegliere brano migliore per la sua seconda volta a Sanremo. Altra sorpresa del festival sono Highsnob e Hu. I due fondono alla perfezione le loro voci in un pezzo urban altamente moderno, bello anche il testo. Potevano fare decisamente di più Mahmood e Blanco con la loro ‘Brividi’, una ballad che per fare presa avrà bisogno di più di un ascolto. Tutto nella norma visto che i progetti di entrambi vanno sempre assorbiti pian piano. Potrebbero stupire live.
Lasciano senza troppe emozioni i brani di Elisa (‘O forse sei tu’), Fabrizio Moro (‘Sei tu’) e Le Vibrazioni (‘Tantissimo’). Specialmente dalla prima – che torna a vent’anni da ‘Luce (Tramonti a nord est)’- ci si aspettava qualcosa di più incisivo. Teatrale Massimo Ranieri in ‘Al di là del mare’. La voce del cantautore è sempre una garanzia. Brano un po’ troppo forse da musical ma impossibile da criticare. Stesso discorso per Iva Zanicchi in ‘Voglio amarti’. È un classico del suo genere che racconta di un amore cercato e desiderato: a veicolare il desiderio la voce forte e squillante della Zanicchi.
Faranno parlare di sé i tre ragazzi provenienti da Sanremo Giovani: Yuman, Matteo Romano e Tananai. Tutti dimostrano di aver meritato pienamente un posto tra i ‘big’. Il primo con ‘Ora e qui’, una ballad mai banale cantata con precisione ed emozione. Il secondo con ‘Virale’, un pezzo da canticchiare già dalla prima volta e il terzo con ‘Sesso occasionale’, pezzo che sa osare. Chiude la lista Giovanni Truppi con la sua poesia in musica in ‘Tuo padre, mia madre, Lucia’.
fonte agenzia dire.it