Nuovo appuntamento con i seminari di primavera promossi dal Corso di Laurea in Scienze della Montagna (Dipartimento DAFNE – UNITUS), in collaborazione con la Sabina Universitas di Rieti. Il prossimo incontro, in programma mercoledì 28 aprile, dalle ore 17 alle ore 19, sarà dedicato alla cartografia italiana e ai suoi limiti.
Il seminario, dal titolo “Un territorio fragile con una cartografia geotematica obsoleta ed inadeguata: il paradosso italiano“, vedrà come relatore il Dottor Sergio Madonna, docente di Geologia presso il Dipartimento DAFNE della Università degli Studi della Tuscia.
Di seguito il link per accedere al seminario: https://unitus.zoom.us/j/94130278193
Contenuti del seminario
L’Italia a causa delle caratteristiche intrinseche del suo paesaggio fisico è uno dei paesi più esposti al mondo al “dissesto idrogeologico “e più in generale alla “pericolosità geologica”. La maggior parte delle aree acclivi delle nostre “giovani” catene montuose è soggetta ad una diffusa pericolosità da frana, quelle pianeggianti alle inondazioni. Escludendo l’Islanda abbiamo il maggior numero di vulcani attivi d’Europa, tra cui il Vesuvio, (che è considerato uno dei vulcani a più alto rischio al mondo) e l’area dei Campi Flegrei (che ormai viene classificata nel suo complesso come un “supervulcano”). Quel poco che si salva è esposto alla pericolosità sismica che interessa in pratica tutto il territorio nazionale. Non abbiamo risorse minerarie ma in compenso nei nostri borghi e nelle nostre città d’arte è conservato gran parte del patrimonio culturale del mondo occidentale e siamo molto ricchi di acque di grande qualità e di uno straordinario patrimonio forestale. Ma a fronte di tutto questo, abbiamo una cartografia geologica e geotematica obsoleta ed inadeguata. Un vero “paradosso” che ci penalizza impedendo una corretta pianificazione, gestione e tutela del nostro territorio, delle nostre risorse naturali e del nostro immenso patrimonio culturale, che non manca di produrre danni economici, a volte ingenti.
Sergio Madonna
Docente di Geologia presso il Dipartimento DAFNE della Università degli Studi della Tuscia dal 2000, si occupa di ricerche di carattere stratigrafico e sedimentologico in diversi settori del nostro Appennino ed in particolare di cartografia geologica e geotematica. Ha partecipato alla realizzazione di 5 nuovi fogli della Carta Geologica d’Italia in scala 1:50.000 e ad una delle 28 carte prototipali realizzate nell’ambito del Progetto CARG.
Nuovo appuntamento con i seminari di primavera promossi dal Corso di Laurea in Scienze della Montagna (Dipartimento DAFNE – UNITUS), in collaborazione con la Sabina Universitas di Rieti. Il prossimo incontro, in programma mercoledì 28 aprile, dalle ore 17 alle ore 19, sarà dedicato alla cartografia italiana e ai suoi limiti.
Il seminario, dal titolo “Un territorio fragile con una cartografia geotematica obsoleta ed inadeguata: il paradosso italiano“, vedrà come relatore il Dottor Sergio Madonna, docente di Geologia presso il Dipartimento DAFNE della Università degli Studi della Tuscia.
Di seguito il link per accedere al seminario: https://unitus.zoom.us/j/94130278193
Contenuti del seminario
L’Italia a causa delle caratteristiche intrinseche del suo paesaggio fisico è uno dei paesi più esposti al mondo al “dissesto idrogeologico “e più in generale alla “pericolosità geologica”. La maggior parte delle aree acclivi delle nostre “giovani” catene montuose è soggetta ad una diffusa pericolosità da frana, quelle pianeggianti alle inondazioni. Escludendo l’Islanda abbiamo il maggior numero di vulcani attivi d’Europa, tra cui il Vesuvio, (che è considerato uno dei vulcani a più alto rischio al mondo) e l’area dei Campi Flegrei (che ormai viene classificata nel suo complesso come un “supervulcano”). Quel poco che si salva è esposto alla pericolosità sismica che interessa in pratica tutto il territorio nazionale. Non abbiamo risorse minerarie ma in compenso nei nostri borghi e nelle nostre città d’arte è conservato gran parte del patrimonio culturale del mondo occidentale e siamo molto ricchi di acque di grande qualità e di uno straordinario patrimonio forestale. Ma a fronte di tutto questo, abbiamo una cartografia geologica e geotematica obsoleta ed inadeguata. Un vero “paradosso” che ci penalizza impedendo una corretta pianificazione, gestione e tutela del nostro territorio, delle nostre risorse naturali e del nostro immenso patrimonio culturale, che non manca di produrre danni economici, a volte ingenti.
Sergio Madonna
Docente di Geologia presso il Dipartimento DAFNE della Università degli Studi della Tuscia dal 2000, si occupa di ricerche di carattere stratigrafico e sedimentologico in diversi settori del nostro Appennino ed in particolare di cartografia geologica e geotematica. Ha partecipato alla realizzazione di 5 nuovi fogli della Carta Geologica d’Italia in scala 1:50.000 e ad una delle 28 carte prototipali realizzate nell’ambito del Progetto CARG.