Nell’anno del turismo lento si torna a parlare di Sentiero Italia, un tracciato escursionistico di oltre 6 mila km che attraversa tutte le regioni italiane, attraverso il versante meridionale delle Alpi, lungo l’intera dorsale appenninica e le isole. Il Club Alpino Italiano ha infatti avviato un grande lavoro di ripristino dell’infrastruttura escursionistica e al contempo è proprio lungo questo percorso che si svolgerà il progetto Va’ Sentiero, un viaggio collettivo ideato da tre ragazzi e patrocinato dal Touring Club Italiano, con l’obiettivo di dare voce a questo tracciato e alle terre che attraversa.
Sentiero Italia è il percorso di trekking più lungo del mondo: misura 6880 chilometri e attraversa 20 regioni, con 400 tappe e 6 siti naturali Unesco attraversati. Ovviamente è facilmente percorribile a tappe. L’idea di realizzarlo la ebbe nel 1981 il giornalista, fotografo ed escursionista Riccardo Carnovalini, che la concretizzò poi nel 1983 insieme ad altri esperti. Nel 1995 lungo questo affascinante percorso migliaia di appassionati parteciparono alla prima edizione di CamminaItalia. L’itinerario è stato fatto proprio dal CAI nel 1990.
Il Sentiero Italia è un cammino per tutti, un percorso escursionistico, un trekking da percorrere zaino in spalla anche a piccoli tratti, che non tocca le vette delle montagne ma le terre alte d’Italia, anima del nostro Paese. Non è assolutamente un’arrampicata, insomma, e in quei tratti più impegnativi il CAI ha previsto delle alternative per renderlo accessibile a tutti.
Il concatenamento di sentieri che formano il Sentiero Italia attualmente è quasi completamente segnalato con i colori bianco e rosso e la dicitura S.I.
Oggi il CAI, con l’aiuto dei gruppi regionali, sta facendo un grande lavoro di ripristino dell’infrastruttura. “Abbiamo un sogno, quello di unire l’Italia intera in un abbraccio, attraverso la percorrenza a piedi degli straordinari territori che il nostro Paese è in grado di offrire non appena si abbandona la strada asfaltata”, afferma il presidente del CAI Vincenzo Torti. E’ stata fatta dal CAI una verifica e un recupero di tutto il sentiero, in quanto negli anni molti tratti non erano più ben percorribili. E così sono cominciati gli appuntamenti Cammina Italia CAI 2019, una serie di tappe in ogni regione.
La prospettiva è di creare entro il 2020 un percorso strutturato e un itinerario permanente, come la Via Francigena o il Cammino di Santiago che celebri le bellezze d’Italia. “Al Sud e nelle isole c’è molto entusiasmo – racconta Torti -, è chiaro che si sentono uniti e partecipi. Nel 2020 contiamo di coinvolgere le scuole, ogni scuola sarà invitata a percorrere una tappa del sentiero. Vogliamo lasciare questo splendido percorso alle generazioni future”.
Lungo questo affascinante tracciato si svolge Va’ Sentiero, un’iniziativa ideata tre giovani – Yuri Basilicò, Sara Furlanetto e Giacomo Riccobono – e patrocinata, tra gli altri, dal Touring Club Italiano.
E’ un viaggio lungo un anno che parte il prossimo 1 maggio. “Nel 2016 – racconta Yuri Basilicò – ho scoperto questo percorso escursionistico, sono stati dei ragazzi norvegesi a farmelo conoscere. E’ un patrimonio unico che abbiamo in Italia che non è affatto conosciuto, mentre può attrarre turismo e promuovere terre bellissime ma purtroppo spopolate, usi e costumi che stanno scomparendo e che sono la nostra risorsa. Così tra 2016 e 2017 abbiamo cominciato a lavorarci, cominciando a conoscere Riccardo Carnovalini e chi questo percorso lo aveva ideato. Da lì – spiega Yuri – è nata l’idea di un viaggio collettivo: il nostro obiettivo è dare voce a questo sentiero, promuoverlo e coinvolgere la gente a mettersi in cammino con noi”.
La prima tranche del viaggio lungo il Sentiero Italia Cai durerà da maggio a novembre, quando i tre ragazzi, e il gruppo che nel frattempo si è già costituito (tutti tra 20 e 30 anni), si fermeranno per trascorrere l’inverno nei luoghi terremotati del Centro Italia, tra le popolazioni colpite dal sisma. Chiaramente “in alcuni casi, come questo, faremo delle digressioni dal sentiero per entrare nei centri abitati e raccontare la vita delle popolazioni che incontreremo”.
Dopo tre mesi di pausa il cammino riprenderà per concludersi in Sardegna nel settembre 2020. “Dormiremo in rifugi, ostelli e tra coloro che ci daranno ospitalità – spiega Yuri -. Racconteremo le tappe e ciò che vedremo nel nostro cammino attraverso video e post sul nostro sito e sui canali social. Cercheremo di promuovere quella cultura della montagna che in Italia non c’è”