Roma, 28 mag. – ‘La fisioterapia è una scienza, il fisioterapista una professione’. È il messaggio che ha accolto i numerosi partecipanti intervenuti nei giorni scorsi a Roma al 1° Congresso Regionale dell’Ordine dei Fisioterapisti del Lazio dal titolo ‘Le prospettive della fisioterapia nella regione Lazio: equità, prossimità, umanizzazione e sostenibilità del Sistema Sanitario Regionale’.
Presso l’Auditorium della Tecnica si sono date appuntamento molte figure sanitarie legate a doppio filo a quella del fisioterapista: logopedisti, podologi, terapisti occupazionali, ortottisti e assistenti di oftalmologia, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, educatori professionali e tecnici della riabilitazione psichiatrica.
‘Quando il Consiglio Direttivo ha pensato di mettere sul tavolo un evento come questo- ha esordito la presidente di OFI Lazio, Annamaria Servadio, di fronte a una sala gremita- lo ha fatto perché ha sentito la necessità di doversi confrontare, all’interno dei nostri territori e non solo e con le altre professioni, che voglio ringraziare. La fisioterapia, infatti, è una componente della riabilitazione, probabilmente quella trainante, ma noi lavoriamo a stretto contatto con tanti altri professionisti della riabilitazione: penso ai logopedisti, ai terapisti occupazionali, ai tecnici della riabilitazione psichiatrica, ai podologi, agli ortottisti, ai terapisti della neuropsicomotricità. Coinvolgendo altri Ordini e volgendo lo sguardo ai modelli organizzativi della Campania e della Lombardia, abbiamo voluto guardare anche al di fuori della nostra regione, proprio per confrontarci sulle traiettorie di sviluppo della fisioterapia’.
Servadio si è poi soffermata sulle criticità emerse in questi anni, ‘criticità- ha spiegato- che noi fisioterapisti del Lazio sentiamo fortemente. Mi riferisco alla carenza di personale e all’organizzazione del sistema. Ecco perché riteniamo che il modello di fisioterapia e di riabilitazione non sia più attuale. Lo vediamo nei nostri territori: la rete non consente, infatti, di avere a disposizione un fisioterapista dal momento dell’acuzie fino al termine del percorso. E in questa rete il fisioterapista è fondamentale’.
‘Sicuramente- ha poi evidenziato la numero uno di OFI Lazio- la digitalizzazione è un aspetto importantissimo del DM 77, in cui tutto il sistema è fortemente carente, in maniera particolare la gestione delle cronicità. Su temi fondamentali come telemedicina e teleriabilitazione siamo ancora indietro, perché anche nella regione Lazio, tranne alcuni progetti sperimentali, non sono stati messi a terra i processi da un punto di vista puramente di identificazione delle prestazioni all’interno del Nomenclatore, specifiche per la riabilitazione. Dobbiamo dunque ripensare un modello di fisioterapia, ma non possiamo farlo da soli: dobbiamo ripensarlo insieme a tutte le professioni che, insieme a noi, governano la riabilitazione, insieme alle altre professioni sanitarie e a tutti gli attori di questo sistema, in primis le istituzioni’.
Ad aprire i lavori il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Antonello Aurigemma. ‘Dopo esserci incontrati a settembre scorso, in occasione della giornata mondiale della fisioterapia, per il convegno che si è tenuto alla Pisana- ha ricordato ai presenti- oggi sono molto fiero di partecipare al primo congresso regionale dell’ordine dei fisioterapisti del Lazio. È importante avere una visione d’insieme, e questo è possibile attraverso il confronto e l’ascolto di coloro che lavorano tutti i giorni nella sanità. Il vostro ruolo ha una rilevanza strategica sia in termini di prevenzione che per rafforzare le cure. Tra l’altro, con l’aumento dell’età della popolazione, le vostre attività sono ancora più preziose e necessarie. Quindi, sono utili queste occasioni anche per approfondire alcuni aspetti, come l’importanza dell’innovazione tecnologica. Come amministrazione regionale, il nostro ruolo è quello di affiancare e supportare le vostre attività in questo percorso di crescita. Quindi, garantiremo la massima disponibilità anche in futuro per nuove iniziative, al fine di portare avanti una collaborazione sinergica’.
A prendere la parola è stato poi il Presidente della Federazione Nazionale Ordini Fisioterapisti (FNOFI), Piero Ferrante. ‘Non è facile- ha tenuto a precisare- ma il nostro è un lavoro lungo. Siamo sul territorio, siamo al servizio dei cittadini, siamo pronti a rispondere ai nuovi bisogni di salute che i cittadini hanno il diritto di vedere esauditi. Pochi anni ci hanno consegnato un panorama completamente diverso: dal punto di vista anagrafico, perché abbiamo oltre 14 milioni di ultra 65enni, e dal punto di vista epidemiologico, con le cronicità e le multimorbidità. E, probabilmente, dobbiamo rivedere alcuni nostri paradigmi. Oggi è una giornata in cui il Lazio dà dimostrazione che i fisioterapisti hanno idee, sanno metterle in campo e sono sempre al servizio del cittadino. Siamo un Ordine nato dal niente, non avevamo nulla. Ma siamo andati avanti e andremo avanti, perché abbiamo grandi motivazioni e perché abbiamo una comunità che risponde sempre presente alle iniziative che mettiamo in campo e siamo consapevoli che il cittadino ha bisogno di noi’.
‘Un rapporto di Oms Europa del dicembre 2022- ha poi reso noto Ferrante- mette in luce che in Italia il 45% dei cittadini manifesta bisogni riabilitativi: stiamo parlando di 27 milioni di persone. Noi ci siamo, vogliamo essere utili, ringraziamo le istituzioni e confermiamo di essere al loro fianco. Ringraziamo le altre professioni sanitarie e assicuriamo la massima collaborazione, in una rete virtuosa in cui al centro resta sempre e solamente il cittadino’.
Il coordinatore regionale del Lazio della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (FIASO), Giuseppe Quintavalle, ha invece sottolineato che ‘l’ospedale, grande o piccolo che sia, senza il territorio non è nulla e il territorio, senza il grande ospedale o senza il piccolo ospedale, non è nulla. Dobbiamo dunque lavorare sui concetti di intersecazione e multiprofessionalità. Oggi non ci sono solo i fisioterapisti, che meritano un approfondimento importante per quello che saranno le attività future del territorio, della Casa di Comunità, dove dobbiamo lavorare per erogare una sanità di iniziativa e non più di attesa. Noi, infatti, attendiamo troppo. Se, ad esempio, aumentiamo sempre l’offerta non risolveremo mai il problema delle liste d’attesa’.
Secondo Quintavalle, ‘privato accreditato e pubblico devono lavorare insieme: il Lazio ha iniziato finalmente a inserire le prestazioni nei ReCUP. E voglio sottolineare che il nostro è uno dei migliori Servizi sanitari. Non compariamoci con gli Stati Uniti: noi abbiamo equità, universalità, gratuità e, non lo dimentichiamo, abbiamo una grande professionalità, perché in quello che facciamo mettiamo davvero grande passione. Concorreremo insieme alla riorganizzazione dei nuovi modelli, all’interno dei quali dobbiamo comprendere il tecnicismo di alcune figure professionali che, secondo me, nel tempo sono state tenute non dico ai margini ma ritenute secondarie. Basti pensare all’importanza del fisioterapista nel miglioramento che può avere sullo stato di salute di una persona non necessariamente anziana. Noi abbiamo duemila over centenari in più all’anno: è un risultato meraviglioso, siamo una sanità che funziona’.
A portare i saluti istituzionali anche il consigliere dell’Ordine dei Medici-chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma, Valentina Grimaldi. ‘L’Omceo Roma- le sue parole- crede davvero che il futuro della nostra assistenza sanitaria sia da cercare nell’integrazione delle diverse figure professionali presenti sul territorio, a livello dei diversi setting assistenziali dei pazienti. Eventi come questo primo Congresso regionale dell’OFI Lazio mettono a confronto diversi specialisti, ma soprattutto contribuiscono a quella che deve essere la formazione, perché per lavorare in squadra è necessario formarsi, proprio nel rispetto delle proprie professionalità e competenze’.
Poi il parallelo con il mondo dei motori. ‘Al centro di tutti i nostri sforzi- ha spiegato l’esponente dell’Omceo Roma- ci deve essere il paziente e una presa in carico efficace ed efficiente non può partire da un singolo individuo, da un singolo professionista ma devono essere presenti più figure professionali che, insieme, contribuiscono al benessere di quella persona e della sua famiglia. In futuro mi piacerebbe immaginare il paziente un po’ come la Ferrari durante il pit stop: così come avviene con le vetture della Formula 1, che possono contare su molti meccanici quando ad esempio si fermano per il cambio gomme, anche il paziente, sia questi un bambino, un anziano o un soggetto che ha bisogno di noi, deve essere assistito da tutti gli attori della sanità pubblica che contribuiscono al suo
benessere’.
In un messaggio inviato ai partecipanti, il Presidente della VII Commissione Sanità del Lazio, Alessia Savo, ha scritto che ‘questo interessante e importante appuntamento per l’Ordine dei Fisioterapisti del Lazio, che celebra il primo congresso regionale, sottolinea quanto sia necessario e sempre più cogente confrontarci sull’offerta sanitaria che risponda alle patologie cronico-degenerative. E questo perché un Paese come il nostro vive, ormai da lungo tempo e con proiezioni che anche noi istituzioni abbiamo il dovere di modificare, un lungo inverno demografico, con una popolazione sempre più anziana e bisognosa di assistenza, soprattutto in tema di patologie croniche e legate alla perdita di autonomia’.
‘Ecco perché- ha continuato Savo nella nota- la fisioterapia e le figure professionali ad essa connesse rivestono, nel nostro Paese, un’importanza sempre crescente, attuando due dei processi di cura che sono quanto mai necessari per rispondere ai bisogni dei pazienti-utenti: il potenziamento della prevenzione e l’assistenza integrata ai malati cronici. E mi piace sottolineare i concetti inseriti nel sottotitolo di questa giornata che rappresentano esattamente le linee direttrici dell’azione della Regione Lazio, a guida del presidente Francesco Rocca, nell’approccio al paziente e alla sua salute: equità, prossimità, umanizzazione e sostenibilità’.
‘Una sanità- ha proseguito- a portata di tutti e accessibile a chiunque, una medicina di prossimità che consenta ai cittadini di trovare assistenza e cure ‘a casa propria’, un concetto di presa in carico del malato che rispetti la sua dignità e tenga conto del valore umano della persona e un’offerta sanitaria che risponda ai bisogni della popolazione con strumenti e risorse appropriate, senza sprechi ma con risposte efficaci e commisurate alle esigenze sono i capisaldi della nostra azione amministrativa’.
‘In qualità di presidente della VII Commissione Sanità, Politiche sociali, Integrazione socio-sanitaria e Welfare della Regione Lazio- ha concluso Savo nella missiva- ho inteso, sin dal mio insediamento, lavorare, tra le altre, proprio nella direzione di un miglioramento degli standard di assistenza e cure a quella fetta di popolazione fragile, tra cui appunto la generazione degli anziani, che nel nostro Paese rappresentano la parte certamente più numerosa e più bisognosa di ricevere adeguati servizi oltre che una dignitosa ed estremamente umana offerta sanitaria. Una cura che non deve limitarsi ad essere sanitaria, medica, in una parola: fisica. Quello che dobbiamo essere in grado di assicurare ai nostri anziani è anche e soprattutto il benessere emotivo, psicologico che si rivela fondamentale nel processo di assistenza e cura quotidiane’.
I saluti istituzionali hanno poi lasciato spazio alle tre sessioni ‘Modelli organizzativi e sviluppo della fisioterapia’, ‘Strumenti e strategie per l’innovazione in fisioterapia’ e ‘Guardare alla libera professione. Prospettive di connessione’.
Il 1° Congresso Regionale dell’Ordine dei Fisioterapisti del Lazio si è chiuso con una Tavola Rotonda sugli argomenti trattati nel corso della giornata, mentre nella sessione conclusiva del convegno sono stati premiati i 3 poster più meritevoli, valutati da un Comitato di Revisori esterno.
Estremamente soddisfatta la presidente di OFI Lazio, Annamaria Servadio. ‘Il bilancio- ha affermato- è davvero positivo. I prossimi passi sono cercare di mettere in atto quello che da tempo stiamo promuovendo: innanzitutto il modello della fisioterapia di iniziativa, sperimentando la proposta che intendiamo presentare per l’attività fisica adattata nella regione Lazio. Intanto abbiamo già inviato una nostra desiderata per vie brevi all’Ordine dei Farmacisti di Roma per mettere in atto quella riforma sulla farmacia dei servizi e scrivere cosa il fisioterapista, di fatto, può fare all’interno delle farmacie. Tutto questo per realizzare e dare il nostro contributo come Ordine al ridisegno della sanità territoriale nella nostra regione’.
Perché ‘La fisioterapia è una scienza, il fisioterapista una professione’.
SERVADIO (OFI LAZIO): FISIOTERAPIA È COMPONENTE TRAINANTE DELLA RIABILITAZIONE
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