Roma, Milano, Torino, Modena, Livorno, Cagliari e Catania. Sono 7 le città in cui lavoratori e studenti, hanno risposto con buona partecipazione nelle piazze, all’appello allo sciopero nazionale indetto dalla CUB SUR (Scuola Università Ricerca) e da altri sindacati di base.
In tutte le manifestazioni sono stati messi in evidenza le criticità che colpiscono la Scuola: “Il mondo della Scuola è stanco di retorica e promesse vuote – ha denunciato Natale ALFONSO, coordinatore nazionale CUB SUR – rivendichiamo un immediato cambio di rotta. Si devono immediatamente aprire cantieri in ogni scuola per metterle a norma. Servono la stabilizzazione immediata dei precari, tutele per studenti e lavoratori “fragili”, consistenti aumenti salariali per il personale il cui stipendio è fermo da 12 anni”.
“Pretendiamo scuole sicure e cioè più aule, personale e trasporti – ha aggiunto Natale ALFONSO – una didattica aperta e rispettosa dei diritti il che comporta l’abolizione dei test invalsi e dell’alternanza scuola-lavoro (PCTO); la libertà di movimento per gli insegnanti neo assunti e quindi l’abolizione dei vincoli quinquennale e triennale; l’internalizzazione dei servizi affidati all’esterno e l’assunzione diretta del personale che li svolge”.
La nostra scuola da troppi anni è ammalata, sottolinea CUB SUR: “La colpa è di chi l’ha gestita. In questo giorno di sciopero abbiamo dimostrato che è possibile curarla e che abbiamo proposte concrete per farlo. Perciò continueremo la nostra battaglia per una scuola pubblica, sicura e di qualità con una nuova mobilitazione: appuntamento al prossimo G20 sull’Istruzione che si svolgerà a Catania il 22-23 giugno”.