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Utilizzare la scusa della pandemia per alleggerirsi del costo del personale. E’ quanto sta accadendo un po’ ovunque nel settore ricettivo a Roma, con i grandi alberghi della nostra città depredati da fondi stranieri che licenziano il personale storico, per poi riaprire con nuovi dipendenti, magari di altre nazionalità o con contratti esternalizzati e precari. Il caso emblematico è quello dello Sheraton, uno dei fiori all’occhiello tra gli alberghi della Capitale e noto centro congressuale, con 164 dipendenti, mandati a casa su due piedi ignobilmente. Questi lavoratori sono spesso over 40 se non addirittura over 50, quindi per loro sarà ancora più difficile poi trovare un nuovo impiego. Invece di ricorrere agli ammortizzatori sociali e agli strumenti normativi, in attesa della ripresa, le nuove proprietà preferiscono licenziare i dipendenti che hanno fatto la fortuna di quelle strutture. Per la sola città di Roma l’impatto economico del Covid sul settore turistico è stato devastante, con una contrazione delle prenotazioni dell’81,2 percento. Occorre però intervenire immediatamente affinché questa emergenza sanitaria non diventi il cavallo di troia per conquistare le ‘perle’ del nostro Paese e ridurre sul lastrico intere categorie con migliaia di lavoratori. Quello del turismo, settore particolarmente caro alla Capitale e all’Italia intera, è soprattutto un declino che avviene sulle spalle di antiche aziende italiane e di risorse umane specializzate, una deriva che va risolutamente fermata”.
Così in una nota Daniele Giannini, consigliere regionale della Lega, membro della Commissione Lavoro.