STOP ALLA VIVISEZIONE

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Le norme sull”obiezione di coscienza alla sperimentazione animale”prevedono che “i medici,i ricercatori e il personale sanitario dei ruoli dei professionisti laureati,tecnici ed infermieristici,nonché gli studenti universitari interessati,che abbiano dichiarato la propria obiezione di coscienza,non sono tenuti a prendere parte direttamente alle attività ed agli interventi specificatamente e necessariamente diretti alla sperimentazione animale” (art 2 comma 1), e che”Gli studenti universitari dichiarano la propria obiezione di coscienza al docente del corso,nel cui ambito si possono svolgere attività o interventi di sperimentazione animale,al momento dell”inizio dello stesso “(art 3,comma 2). La legge 413 e’ una grande conquista siamo il primo paese al Mondo ad  aver riconosciuto il diritto all’obiezione di coscienza ogni università o istituto di ricerca ha l’obbligo di mettere a disposizione degli studenti metodi sostitutivi che gli permettano di conseguire gli obiettivi delle proprie ricerche,o la laurea,senza sperimentazione animale. Alla luce di tutto ciò vi chiederete allora perché nel 2021 si continua ad effettuare sperimentazione animale? Spesso si sente dire questa frase”PREFERISCI SALVARE UN TOPO O UN BAMBINO?”Per colpire l’emotività delle persone che non sanno cosa sia la sperimentazione animale e sopratutto quanto sia inutile. LA VIVISEZIONE, UCCIDE IL TOPO E FA DIVENTARE UNA CAVIA TE E TUO FIGLIO, QUESTA LA VERITÀ ‘.Qualcuno di voi sa cosa succede nelle gabbie di uno stabulario dove sono rinchiusi dei macachi,presso una nota università italiana? Questi macachi vivono la loro vita in minuscole gabbie metalliche, completamente spoglie. Nel cranio hanno conficcati degli elettrodi necessari per le sperimentazioni di neuroscienze. Una vita di stenti che li porta a comportamenti stereotipati (movimenti avanti e indietro leccando compulsivamente le pareti mordendo sbarre e lucchetti) Queste immagini non verranno mai rese pubbliche, non le vedrete mai in tv perché questi signori al soldo delle lobby farmaceutiche sono abili a manipolare la verità. Mi rivolgo a voi, avete mai partecipato ad una manifestazione animalista in qualsiasi parte del Paese? Se qualcuno a partecipato può confermare le sensazioni  che voglio trasmettervi. In queste manifestazioni si respira un’aria pesante intrisa di lacrime e sudore, persone che quando esprimono da un microfono il loro pensiero trema la voce e vibra il cuore. Attivisti che macinano migliaia di km per essere in piazza a gridare il loro pensiero in difesa di quelli che voce non hanno. “Spesso noi animalisti veniamo derisi” questo è quello che afferma una nostra attivista e io non posso che condividere questo pensiero. E credo che stare dalla parte dei più deboli è una scelta di vita e forza interiore. Perché gli animali sono esseri empatici provano gioia e dolore proprio come noi,allora mi chiedo perché tutto questo accanimento contro di loro. Fuori l’università di Parma c’è una ragazza di nome Katia Ruggieri un attivista con la A maiuscola, apparentemente debole ma con una forza interiore in grado di smuovere persone e coscienze. Da tanti mesi staziona stabilmente fuori l’università  incurante del caldo e freddo, ha deciso di dedicare la sua vita a favore di quei poveri macachi rinchiusi negli atenei universitari che la stanno perdendo giorno dopo giorno. Di controparte ci sono dei personaggi che gravitano nel mondo Animalista che usano gli animali per i loro sporchi interessi,sfruttando abilmente le situazioni, il loro scopo quello di organizzare raccolte fondi,eventi e manifestazioni con un unico scopo guadagnare dei soldi. Persone molto abili ad innescare disaccordi con le varie associazioni animaliste cercando di guadagnare visibilità e qualche follower in più, spesso non si fermano neanche di fronte la morte di una persona se questo può tornare loro utile per i loro sporchi affari. Concludo dicendo che oltre la porta del laboratorio, dove vengono portati per gli esperimenti, bloccati nelle gabbie di contenzione,non so cosa accada. Credo che queste mie parole siano sufficienti per interrogarci sull’utilizzo degli animali nelle università e nei centri di ricerca italiani. Lo sguardo triste,impotente dei macachi trafigge il cuore e non può lasciarci indifferenti. Loro ci chiedono “DAVVERO NON POSSIAMO FARE IN MODO CHE QUESTO NON SIA PIÙ NECESSARIO?” Rispondo Non ci fermeremo mai affinché l’ultima gabbia non verrà aperta. A prossima settimana.

Lombardi Leonardi Maurizio
Segretario Cittadino PAI Roma