Si chiama “Strade scolastiche” ed è un neonato progetto di pedonalizzazione del Comune di Roma in collaborazione con il Municipio VIII e la Polizia locale, che riguarda 17 scuole della città.
Lo scorso 20 aprile, ad esempio, la strada che porta all’Istituto comprensivo (formato da scuole elementari e medie) di Via Salvatore Pincherle 140 è stata chiusa nella parte in cui non ci sono abitazioni provate e negli orari di ingresso e uscita da scuola. Così avverrà d’ora in poi una volta alla settimana. Questo soprattutto per garantire entrate in sicurezza e senza l’affollamento di macchine per bambine, bambini e famiglie. Un progetto utile poi, in tempi di pandemia da Covid-19, per evitare assembramenti, anche grazie agli orari scaglionati. Tuttavia nelle intenzioni della preside Valentina Cardella è solo il primo passo verso qualcosa di più ampio: garantire percorsi pedonali appositi per i ragazzi che studiano in zona Marconi-San Paolo, per favorire l’attività fisica (in un momento di cui si fatica a fare sport) e rispettare l’ambiente. Un’idea che lei stessa ha già sperimentato nel Nord Italia.
“Sono preside dal 2019 e la mia prima esperienza è stata in un istituto comprensivo di otto plessi in provincia di Milano- racconta Cardella a La Gazzetta di Roma – con ben 1900 alunni. Lì, prendendo contatti con il territorio, tra Comune e varie associazioni, abbiamo sperimentato in due plessi il Pedibus. Si trattava di un progetto in cui i bambini andavano a scuola a piedi: un gruppo di volontari (genitori, nonni e persone non legate alla scuola) prendeva i bambini in alcune fermate apposite e insieme si faceva un percorso per andare nell’istituto. Un buon modo per stimolare il movimento e la socializzazione, diminuire l’inquinamento, fare educazione civica imparando le regole della strada e ridurre le difficoltà generate dalle tante macchine attorno alla scuola. L’esperienza, andata avanti fino a poco prima del lockdown del 2020, è stata considerata molto positiva dalle famiglie dei bambini e dagli alunni”.
Da settembre 2020, poi, la preside si trasferisce a Roma, appunto al Pincherle, formato da ben cinque scuole e sempre con centinaia di alunni. “A fine marzo – ci spiega – mi ha chiamato la Polizia locale, poi il Comune di Roma. Mi hanno detto che una delle mie cinque scuole era stata scelta per la sperimentazione di Strade scolastiche. La strada che ci arriva è stretta e a senso unico: per questo ci sono state negli anni alcune difficoltà di mobilità e accesso. Con questo progetto si potrà dare una mano alle famiglie”.
“Nel frattempo da gennaio – aggiunge Cardella – grazie ai lavori richiesti ed effettuati dal Municipio VIII, ho riabilitato un altro ingresso in una via adiacente, via Tiberio imperatore 140, che non veniva utilizzato da anni. Anche in questa strada si sono creati problemi per via del traffico e del comportamento di alcuni, come il parcheggio in doppia fila e davanti al cancello, ormai diventato nel quartiere un luogo per parcheggiare. Abbiamo richiesto e ottenuto un passo carrabile sul cancello del nuovo ingresso e vari dissuasori per gli automobilisti”.
“Ho visto tanto entusiasmo lo scorso martedì con l’avvio di Strade scolastiche – conclude la preside – In futuro spero che possa assistere anche la sindaca Virginia Raggi. Si possono fare dei miglioramenti, ma sono soddisfatta, è un primo passo importante. L’auspicio ora è creare veri e propri percorsi per fare arrivare a piedi i bambini a scuola, un po’ come è accaduto nella mia precedente esperienza. Siamo poi in contatto con un’organizzazione di ciclisti che si occupa di sensibilizzare all’uso della bicicletta. Sarebbe bello mettere in piedi anche un Bicibus, se fosse possibile. Credo fortemente nella mobilità sostenibile e queste iniziative sono preziose per tutti”.
Giacomo Andreoli