La denuncia di Allart, storica azienda romana di serramenti. Appello alle istituzioni: “Servono corsi di formazione ad hoc”
Il superbonus ha fatto bene al settore ma non sono tutte rose e fiori. Da Roma, l’allarme di un’azienda che, da oltre 30 anni, lavora nei serramenti: “Il lavoro è esploso -spiega Valter Rossi, fondatore di Allart– ma stiamo riscontrando un grande problema: non riusciamo a trovare manodopera qualificata e questo ci sta inevitabilmente penalizzando. Ad esempio, stiamo faticando a ingaggiare installatori specializzati per i nostri infissi. Non solo noi, beninteso, questo è quello che sta accadendo anche alle altre aziende, a livello nazionale. Il risultato? Il mercato è costretto a rivolgersi a tecnici stranieri che spesso non hanno il know-how necessario per far bene”.
Ne nasce così una situazione complessa che andrebbe affrontata alla radice: “Il nostro appello -continua Valter Rossi– è rivolto a chi è chiamato per legge a formare ragazzi per poi immetterli nel mondo del lavoro. Penso, ad esempio, alla Regione Lazio o, in generale, a quegli Enti formatori che hanno a cuore le nuove generazioni. Bisognerebbe che venissimo ascoltati: sentire chi ogni giorno affronta questioni cruciali, sporcandosi le mani, sarebbe, diciamola in questo modo, necessario e intelligente. Credo inoltre che sarebbe opportuno coinvolgere i grandi marchi del comparto. Bisognerebbe insomma avviare una sorta di patto comune per migliorare le nostre prospettive e quelle, forse ancora più preziose, dei nostri ragazzi”.
Un patto che deve passare anche attraverso una rivoluzione culturale: “Abbiamo vissuto decenni -dice ancora Valter Rossi– in cui tutti dovevano laurearsi per convinzioni personali o per scelte familiari. Il risultato è che abbiamo indebolito antichi mestieri e perso appunto tecnici di livello. In più, oggi, ci troviamo di fronte a un fenomeno del tutto inverso. Sa cosa accade? Quando facciamo colloqui per cercare determinati profili, ci imbattiamo in una bassa scolarizzazione e una ritrosia ad accettare un lavoro come quello che offriamo. Eppure, quello che garantiamo è un posto di qualità con un reddito che può oscillare dai 1.400 agli oltre 2000 euro al mese”.
Tutto questo complica un buon momento, una grande opportunità per chi produce e per i consumatori: “Lo sconto in fattura da Cessione del Credito Fiscale -afferma Gianluca Ricci, direttore commerciale di Allart– ha inevitabilmente scosso il mercato. Con conseguenze davvero importanti: oggi, sostituendo le vecchie finestre con infissi termoisolanti, si ha la possibilità di rendere le proprie case, troppo spesso inquinanti, finalmente efficienti. Questo garantisce un risparmio energetico di oltre il 20% e contribuisce alla salvaguardia del Pianeta. Un tema ancora più sentito in questa fase storica in cui la guerra ha fatto schizzare in alto i costi del gas, dell’elettricità, del petrolio e non sappiamo di quanto potranno aumentare il prossimo inverno. Stiamo lavorando per fare la nostra parte ma le fatiche sono davvero tante”.
Non solo il problema della manodopera. In queste settimane, con la pandemia prima e successivamente con la guerra in Ucraina, si sta vivendo un’altra emergenza significativa: “Trovare le materia prime -conclude Valter Rossi– sta diventando un’impresa. Scarseggiano sempre più e, questo, ha ripercussioni sui tempi di consegna. Il che non è un aspetto di poco conto: chi si rivolge a noi ha bisogno di certezze, di sapere quando ciò che compra potrà averlo nelle proprie abitazioni. Abbiamo tante richieste e dobbiamo fare i salti mortali. Ma siamo abituati e pronti a superare anche questo ostacolo”.