“Contro il degrado che ormai dilaga nei cimiteri capitolini” il Codacons ha presentato una formale diffida contro la sindaca Virginia Raggi in cui si chiede all’amministrazione “di attivarsi entro 30 giorni per provvedere a un piano di recupero/manutenzione capace di eliminare il degrado e l’incuria attuali“; in caso di inadempimento nel termine di giorni 30, il Codacons si rivolgerà al Tar chiedendo la nomina di un commissario ad acta che si sostituisca all’amministrazione capitolina nella gestione dei servizi cimiteriali.L’associazione dei consumatori parla di “una scelta doverosa” presa “alla luce del totale disinteresse da parte dell’ente comunale e di tutti coloro che sono preposti al controllo e/o vigilanza, che – nonostante la tragica situazione – hanno deciso e ‘decidono’ tuttora di non intervenire. Basta una passeggiata al Cimitero Verano – tra lapidi distrutte, ponteggi abbandonati, transenne, piante abbattute, vasi rovesciati, residui di materiale edile (calcinacci, mattoni) dimenticati – o al Cimitero Flaminio e Laurentino – dove sono stati documentati vialetti difficilmente percorribili perché dissestati da voragini e buche, scalinate coperte di erba e rifiuti di ogni tipo, escrementi di piccioni e loculi danneggiati nelle cappelle, cavi elettrici lasciati scoperti, alberi crollati da tempo o tagliati e poi dimenticati, recinzioni crollate, ferri ossidati in vista, intonaci distaccati in più punti e infiltrazioni d’acqua diffuse nelle palazzine – per comprendere la gravità della situazione: a oggi, i cittadini romani si ritrovano con una pessima qualità del servizio, e addirittura (visti i casi di crolli e cedimenti accaduti di recente) con un rischio per la propria incolumità e sicurezza per una semplice visita ai propri defunti”. “Proprio per obbligare l’amministrazione comunale ad attivarsi per risolvere questa inaccettabile situazione, che mortifica la dignità dei cittadini”, l’associazione ha presentato una formale diffida alla sindaca Raggi in cui si chiede “di porre rimedio alla situazione di degrado, adottando altresì ogni atto opportuno a tutelare, nelle more, la sicurezza e l’incolumità della collettività”.
fonte Dire.it