(Adnkronos) – C'è grande preoccupazione in Europa per i negoziati tra Stati Uniti e Russia sull'Ucraina: servizi di sicurezza ed esponenti politici temono che i negoziati iniziati a Riad possano portare alla fine della presenza delle truppe Usa in gran parte dell'Europa. Lo riporta il quotidiano tedesco Bild. Anche l'Italia, secondo il tabloid tedesco, si starebbe preparando a un eventuale ritiro delle truppe statunitensi dal Kosovo, che lascerebbe gli alleati europei soli a gestire le tensioni tra Pristina e la Serbia di Aleksandar Vučić, vicino a Putin. Quali le analisi e gli scenari che si prospettano? "Putin vuole che le truppe della Nato siano ritirate dall'intero ex impero sovietico. I funzionari europei ritengono probabile che Trump accetti di ritirare le truppe statunitensi dai Paesi baltici e forse anche più a ovest. Questo lascerebbe l'Ue indifesa contro un esercito russo", scrive la Bild, citando il Financial Times. Secondo il quotidiano tedesco, "solo le basi statunitensi di Ramstein, in Germania, e le basi aeree nel Regno Unito sono attualmente fuori questione. "Il resto dell'Europa deve essere pronto a cambiamenti di vasta portata se Trump e Putin raggiungeranno un accordo". Secondo il generale Leonardo Tricarico, già Capo di stato maggiore dell'Aeronautica Militare e consigliere militare del presidente del Consiglio dal 1999 al 2004, oggi a capo della fondazione Icsa, Intelligence Culture and Strategic Analysis, "nervi saldi e sangue freddo pare l’atteggiamento necessario di fronte al caos regnante e alle numerose sassate che Trump continua a scagliare nei pollai europei e non solo. Fare a meno delle truppe Usa oggi sarebbe come chiedere a un pilota di volare senza paracadute, non è detto che gli serva ma la sua sicurezza è a serio rischio". "Forse – osserva all'Adnkronos – non è superfluo ricordare l’ultima circostanza in cui se non avessimo avuto quel paracadute non saremmo usciti dalla nassa in cui ci eravamo cacciati quando nel 2011, insieme a francesi e inglesi, lanciammo i nostri velivoli contro Gheddafi e se non fossero scesi in campo gli Usa ci saremmo fatti male tra di noi. Oggi non è un segreto che da soli non saremmo in grado di far fronte alla nostra sicurezza, neppure unendoci con gli alleati europei, e questo è il vero senso dell’emergenza denunciata anche da Draghi al Parlamento europeo in forma chiara e preoccupante". "Se fossimo poi così abili e lungimiranti, potremmo assecondare, magari in forme meno cafone, la propensione di Trump a mollare la presa su Putin. Senza naturalmente consentire di umiliare ulteriormente Zelensky, promuovendo anzi un cessate il fuoco più onorevole che comunque dovrà comportare per lui la cessione di parte dei territori e la rinuncia alla membership Nato. Sacrifici questi che il presidente ucraino aveva già prefigurato in più di una circostanza e in maniera esplicita quanto rassegnata". L'ipotesi del ritiro delle truppe Usa dalle missioni in Europa e in particolare dal Kosovo "è una mossa di carattere populistico, Trump deve dare prova che quello che ha detto in campagna elettorale riesce a farlo", sottolinea all'Adnkronos il generale Fabio Mini, ex comandante della missione Nato Kfor in Kosovo. "Se i militari americani lasciassero le missioni in Europa rischierebbero di depauperare le loro stesse capacità politiche e militari sul territorio", avverte Mini. "Se Trump vuole tirar via delle forze – ribadisce – saranno poche e simboliche. In Kosovo, se le truppe americane vanno via domani mattina, non cambia nulla: tutto il contingente è formato da tremila persone sparpagliate in diecimila chilometri, che non hanno più una funzione di difesa diretta ma di sola presenza. Diverso è se si riferisce alle forze che stanno nei Paesi della Nato e in Ucraina, che stanno sostenendo la guerra. Già solo annunciare una intenzione simile significa portare ai negoziati la consapevolezza che senza l'aiuto degli Usa l'Ucraina è finita e Zelensky lo dice già da molto tempo". Quanto all'Ucraina, e al piano del premier britannico Keir Starmer che prevede trentamila soldati europei in Ucraina per blindare la pace dopo l'eventuale accordo con la Russia, il generale Mini osserva: "Se c'è l'alternativa, penso che la cosa migliore sia una forza Onu piuttosto che una a guida Ue. Una missione delle Nazioni Unite dipenderebbe dal Consiglio di Sicurezza, in cui ci sono sia russi e americani che si devono parlare, e questa sarebbe già una bella garanzia. L'ipotesi di mandare truppe di interposizione europee in quella fascia è un controsenso: noi siamo belligeranti, come Unione europea ci siamo già schierati contro la Russia, siamo già un avversario". "L'ipotesi di una forza europea non è credibile, oltre ad essere insostenibile. Voglio vedere quando si tratterà di mandare queste migliaia di uomini, presi qua e là – ribadisce – è una stupidaggine madornale. Ammesso e non concesso che la Russia acconsenta ad avere una forza del genere, mantenerla non sarebbe mica semplice". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trump ritira soldati Usa da Europa? Lo scenario e le analisi
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