Il segretario della Cgil ricorda Gino Strada: “Ci ha insegnato cosa vuol dire essere coerenti” “La Cgil è scesa in piazza perché è un compito fondamentale per un sindacato quello di battersi contro la guerra. Non esistono le guerre giuste e le bombe intelligenti”. Lo dice il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal palco della manifestazione per la pace a San Giovanni, sottolineando che oggi “è giusto che tutto il popolo della pace prenda la parola”. Alla manifestazione indetta da Cgil, Rete Italian Pace e Disarmo e tantissime altre associazioni per Europe for peace, hanno partecipato più di 50 mila persone.
“Vorrei salutare a nome di tutti voi, una persona importante per tutti noi. Quella persona oggi è qui con noi, sta manifestando insieme a noi e si sta battendo. Penso a Gino Strada che è qui con noi, che ci ha insegnato cosa significa essere coerenti e dedicare tutta una vita contro la guerra”, ha aggiunto Landini.
“Vorrei avanzare una proposta. Io credo sia venuto il momento di assumere un obiettivo” perché questo “è il momento del coraggio, della responsabilità e dell’utopia. Non dobbiamo soltanto fermare la guerra”, ma avere “un obiettivo più alto”. Quello di “una battaglia per un nuovo modello sociale capace di abrogare la guerra”, così come “è stata abrogata la schiavitù”, ha detto il segretario generale della Cgil.
Per Landini bisogna “lanciare una campagna in cui i cittadini, in cui forze politiche e gli Stati assumano questo obiettivo. E non dobbiamo aver paura oggi, dobbiamo continuare fino a quando la guerra in Ucraina non verrà fermata”.
BATTAGLIA: QUANDO SI DANNO ARMI SI È NEL CONFLITTO
“Siamo qui a manifestare contro la guerra e per la pace. C’è molta gente da tutta l’Italia ed è un grande successo”. Lo dice Eva Grimaldi, attivista del movimento Lgbtq+, a margine del corteo che sta sfilando per le vie di Roma per arrivare in piazza San Giovanni.
“Noi diciamo senza se e senza ma di fermare questo conflitto”, aggiunge Imma Battaglia, anche lei attivista del movimento Lgbtq+. Si tratta, prosegue, di “un conflitto drammatico”. Occorre “aprire un dibattito molto serio sul disarmo totale in tutto il mondo. Finché ci saranno armi, finché ci saranno bombe nucleari siamo tutti a rischio. La cosa drammatica è che la storia si ripete: siamo ad un passo da un conflitto che riguarda tutti. Non è pensabile di dire che l’Italia sta facendo solo una missione di sostegno perche’ quando si danno le armi in realtà si è nel conflitto”.
Quindi, aggiunge, “noi siamo qui per dire basta e dare la nostra vicinanza a tutti sia russi che ucraini in quella parte di Europa. Basta ai conflitti di qualunque forma essi siano”.
SMERIGLIO: BENE SANZIONI, NO ALLE ARMI
“E’ un momento complicatissimo anche nelle discussioni nel campo progressista. E’ ovvio che c’è un tema che è quello di arginare la volontà di espansione di Putin. L’Europa ha fatto benissimo a bloccare le banche a mettere in campo sanzioni economiche e ad agire sul terreno finanziario. Sono molto piu’ critico e preoccupato delle iniziative che alludono ad un protagonismo di carattere bellico e che riguardano in particolare le armi”. Lo dice Massimiliano Smeriglio, eurodeputato S&D, a margine della manifestazione contro la guerra a Roma.
“Sono qui- prosegue- perche’ siamo contro la guerra e contro le armi, contro tutte le armi. Negli ultimi dieci anni abbiamo spedito come Europa 2 miliardi di armi in Russia e 500 milioni di armi in Ucraina. Quindi le armi ci sono purtroppo anche troppe e per farle tacere non bisogna spedirne altre e lavorare pe run negoziato”. “Anche la vicenda dell’adesione dell’Ucraina all’Unione europea è un fatto propagandistico, prematuro, che non risolve il problema. Quindi, si’ alle sanzioni, si’ nel denunciare il ruolo dell’esercito russo e di Putin. Attenzione a non estendere il conflitto oltre i drammi che già stiamo vivendo”, conclude.